La legge di bilancio 2018 è in discussione in queste settimane presso il parlamento italiano, fino ad oggi sono state presentate già diverse bozze contenenti tutti i provvedimenti in materia di tasse, detrazioni fiscali, investimenti per i giovani, investimenti in vari settori, ecc…affinchè il testo diventi legge sarà necessario ancora del tempo, in particolare ci sarà l’esame in Commissione Bilancio prenderà avvio non prima del 7 novembre e si dovrà concludere in un paio di settimane o poco più, dal momento che il calendario dei lavori prevede che il provvedimento vada in aula già il 21 novembre.
Sebbene non sia ancora legge sono comunque disponibili le cifre degli investimenti fatti provenienti dalle diverse tabelle allegato al decreto di legge, tra le varie voci abbiamo individuato quelle che riguardano il settore di nostro interesse cioè la scuola e l’istruzione, andiamo quindi a vedere a quanto ammontano gli investimenti fatti e quali saranno le aree in cui questi saranno applicati.
La legge che sarà approvata riguarderà ovviamente gli investimenti che saranno fatto per tutto il 2018, dalle tabelle incluse nel decreto legislativo si legge che la spesa complessiva prevista per l’istruzione si attesta su 46 miliardi e 155 milioni, più o meno in linea con quella del 2017. Dai dati presenti in tabella si possono anche leggere alcune previsioni per gli anni 2019 e 2020, e sembra che il governo abbia deciso di diminuire progressivamente la spesa per l’istruzione, nel 2019 la spesa ammonterà a circa 45.557 milioni di euro mentre nel 2020 sarà di 44.560 milioni di euro, ma vediamo di seguito in che modo verrà diminuita e quali saranno le aree della scuola interessate.
Spese per il personale docente del I ciclo di istruzione
- 2018: 19.239 milioni
- 2019: 19.030 milioni
- 2020: 18.878 milioni
Una riduzione simile si registra nel II ciclo
- 2018: 14.929 milioni
- 2019: 14.718 milioni
- 2020: 14.401 milioni
Stabile (anzi in leggero aumento lo stanziamento previsto per il sistema paritario): 517 milioni nel 2018, 525 nel 2019 e 536 nel 2020.
C’è da aspettarsi che in Parlamento la battaglia sul disegno di legge non sarà blanda, ma è davvero difficile che con il poco tempo a disposizione senatori e deputati possano adottare modifiche significative all’impianto del provvedimento.