Rimborsi Concorso scuola 2020 annullato, Ultime Notizie e Novità

Rimborsi Concorso scuola 2020 annullato, Ultime Notizie e Novità – Il concorso scuola abilitante, annunciato con grande attesa nel 2020, sembra essersi dissolto nell’aria, lasciando dietro di sé molte domande e dubbi. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 aprile 2020, durante il periodo del lockdown, questo concorso prometteva di offrire un percorso di abilitazione per i precari dell’insegnamento, insieme ad altri concorsi ordinari per vari gradi di istruzione che sono stati successivamente realizzati con alcune modifiche. Tuttavia, a differenza di questi ultimi, il concorso abilitante non ha mai visto la luce.

Questo concorso è diventato una sorta di leggenda, con oltre 100.000 candidati che avevano versato la quota di partecipazione, sommando un incasso di circa 1,5 milioni di euro per il Ministero dell’Istruzione, allora guidato prima da Azzolina, poi da Bianchi, e ora da Valditara, con il ministero che nel frattempo è stato rinominato in Mim. La situazione ha suscitato la forte critica della UIL Scuola RUA, che ha sollevato la questione dell’assenza di questo concorso proprio mentre si avviano le procedure per il concorso scuola 2024. Quest’ultimo, però, non prevede l’abilitazione per gli idonei, ma si limita a selezionare i vincitori senza alcuna graduatoria ad esaurimento.

Di fronte a questo scenario, emergono due questioni principali: la destinazione del milione e mezzo di euro raccolto dal Mim e non restituito, e le richieste dei sindacati che cercano risposte e soluzioni per i precari dell’insegnamento. I sindacati chiedono chiarimenti e azioni concrete per affrontare quello che viene percepito come un abbandono dei candidati che avevano investito speranze e risorse nel concorso abilitante, vedendosi poi privati di una promessa di stabilità professionale e di riconoscimento delle loro competenze.

La questione del concorso scuola abilitante, che ha raccolto circa 1,5 milioni di euro attraverso il contributo di segreteria versato dai candidati, sta suscitando notevoli preoccupazioni e malcontento tra gli insegnanti coinvolti. Questo concorso, emanato con il decreto n. 497 del 2020, richiedeva infatti un pagamento di 15 euro da parte di ogni candidato, fondi che sono confluiti nelle casse del Ministero dell’Istruzione ma che non sono mai stati restituiti, nonostante il concorso stesso non sia stato mai portato a termine.

UIL Scuola RUA ha evidenziato la situazione attraverso un comunicato del 27 marzo, denunciando la perdita delle tracce di questa somma significativa e la mancata restituzione ai docenti candidati. Giuseppe D’Aprile, segretario generale del sindacato, ha sottolineato come da oltre tre anni i docenti attendano notizie riguardanti la possibile restituzione dell’importo versato per un concorso che, alla fine, è stato sostituito da nuovi percorsi abilitanti.

A fronte di questa situazione di stallo, e alla mancanza di risposte concrete da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nonostante una richiesta formale inviata in novembre 2023, UIL Scuola RUA ha annunciato l’intenzione di avviare un’azione giudiziaria. Questa mossa si pone come ultima spiaggia per cercare di ottenere giustizia per i candidati, di fronte a quella che viene percepita come una “palese ingiustizia” e a un “legittimo interesse” dei candidati stessi, i quali si trovano ora senza il concorso promesso e senza il rimborso delle quote versate.

Il concorso scuola abilitante del 2020, avvolto in un manto di incertezza, non vedrà la luce, soprattutto a causa delle riforme legislative che hanno ridefinito i percorsi di abilitazione all’insegnamento. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) ha introdotto nuovi percorsi abilitanti, chiudendo definitivamente il capitolo su questo concorso che aveva alimentato le speranze di molti insegnanti precari.

Questi ultimi, nel frattempo, hanno partecipato alle prove scritte del concorso scuola 2024, inserendosi in un periodo di transizione verso le nuove normative stabilite dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Una quota del 30% dei posti è stata riservata a loro, in attesa che le nuove regole diventino operative.

Il concorso abilitante avrebbe dovuto offrire un’opportunità a:

  • Insegnanti precari con almeno tre anni di esperienza, di cui uno specifico per la classe di concorso di interesse;
  • Docenti di ruolo che possedono i titoli di studio adeguati per la classe di concorso a cui aspirano.

Tuttavia, con l’entrata in vigore dei nuovi percorsi abilitanti, che richiedono il completamento di 60, 36 o 30 CFU (crediti formativi universitari) a seconda del caso, si apre un nuovo scenario per l’accesso alla professione docente. Al momento, sono attivabili solo i percorsi da 30 CFU per chi ha già una abilitazione in un’altra classe di concorso, limitando di fatto le possibilità per coloro che miravano a partecipare al concorso scuola abilitante.

Mentre si attendono i decreti attuativi per dare piena attuazione ai nuovi itinerari formativi, rimane aperta la questione del rimborso delle quote di partecipazione versate per un concorso mai realizzato, un tema che continua a tenere banco tra i docenti precari e i sindacati, in attesa di risposte concrete dal Mim.