Pagamento Assegno Inclusione sospeso/non ricevuto, ecco i motivi e come risolvere

L’Assegno di Inclusione (ADI) rappresenta una misura di sostegno importante per i nuclei familiari in condizioni di vulnerabilità economica. Con il recente comunicato dell’INPS, emerge che i primi pagamenti di questa prestazione sono già stati avviati per i beneficiari che hanno presentato domanda e rispettato tutti i requisiti necessari. Tuttavia, ci sono alcuni casi in cui i pagamenti possono essere sospesi, specialmente per chi non ha ancora presentato l’ISEE per l’anno 2024.

Situazioni di Sospensione dei Pagamenti

La sospensione dei pagamenti dell’ADI riguarda principalmente i beneficiari che:

  • Non hanno fornito l’ISEE aggiornato al 2024.
  • Non si sono iscritti alla piattaforma SIISL (Sistema Informativo dell’Inclusione Socio-Lavorativa).
  • Non hanno sottoscritto il Patto di Attivazione Digitale (PAD).

Ricezione dei Pagamenti

I beneficiari in regola con l’aggiornamento dell’ISEE 2024 e che hanno già ricevuto l’ADI nei mesi precedenti continueranno a ricevere i pagamenti, con il prossimo previsto per il 27 marzo 2024. Questo però vale solo se persistono le condizioni di eleggibilità per l’assegno.

Come Rimediare alla Sospensione

Per coloro i cui pagamenti sono stati sospesi, è fondamentale agire con rapidità per evitare di perdere i benefici dell’ADI. Ecco alcuni passi consigliati:

  1. Aggiornare l’ISEE: È cruciale fornire all’INPS l’ISEE per l’anno 2024. Questo documento è fondamentale per la valutazione della situazione economica del nucleo familiare e per determinare l’entità dell’assegno.
  2. Iscrizione alla piattaforma SIISL: Questo passaggio è necessario per procedere con la richiesta e la gestione dell’ADI.
  3. Sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale: Il PAD è un accordo attraverso il quale il beneficiario si impegna ad aderire a specifiche attività proposte dall’INPS per favorire l’inclusione socio-lavorativa.

Queste azioni sono fondamentali non solo per ricevere l’ADI ma anche per mantenere un flusso di comunicazione attivo con l’INPS, permettendo così un’adeguata gestione del proprio caso. Agire tempestivamente garantirà il ripristino dei pagamenti dell’ADI e la continuazione del supporto finanziario previsto da questa misura di sostegno sociale.

Per coloro i cui pagamenti dell’Assegno di Inclusione (ADI) sono stati sospesi a marzo 2024 a causa della mancata presentazione dell’ISEE aggiornato, è essenziale agire rapidamente per ripristinare il beneficio. Ecco una guida su come procedere per risolvere la situazione:

Presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU)

  • Passo 1: Accedi al servizio online “Portale unico ISEE” disponibile sul sito dell’INPS. Questo strumento consente di acquisire e inviare facilmente la DSU, il documento necessario per calcolare l’ISEE.
  • Passo 2: Compila la DSU con i tuoi dati e quelli relativi alla tua famiglia. Ricorda che la DSU può includere dati autodichiarati dall’utente e informazioni precompilate fornite dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS.
  • Passo 3: Una volta completata la DSU, otterrai la certificazione ISEE valida fino al 31 dicembre dell’anno in corso, documento fondamentale per l’accesso a numerosi servizi e benefici sociali, inclusi l’ADI.

In Caso di Problemi non Risolti con la Presentazione della DSU

Se, dopo aver presentato la DSU, non ricevi ancora il pagamento dell’ADI o non hai conferme sull’accettazione della tua richiesta, è possibile che ci siano altre questioni da risolvere. In questo caso, ecco cosa fare:

  • Contatta l’INPS: Rivolgiti alla sede INPS di tua competenza. Puoi farlo tramite il servizio online sul sito INPS, contattando il numero verde oppure prenotando un appuntamento per un colloquio diretto presso l’ufficio più vicino.
  • Verifica l’iscrizione alla piattaforma SIISL e il Patto di Attivazione Digitale: Assicurati che la tua iscrizione alla piattaforma SIISL sia attiva e che il Patto di Attivazione Digitale sia stato correttamente sottoscritto, se richiesto.
  • Chiedi informazioni su eventuali controlli: Inquire se ci sono in corso verifiche relative alle dichiarazioni presentate o ai requisiti necessari per l’ADI. Chiedi quali passaggi specifici devi seguire per risolvere eventuali problematiche.

Agire con tempestività e seguire questi passaggi ti permetterà di risolvere la situazione e di garantirti l’accesso o il ripristino del pagamento dell’ADI. Ricorda che l’INPS offre diversi canali di assistenza per fornire supporto e chiarimenti ai beneficiari.

Dopo aver inviato la domanda per l’Assegno di Inclusione, è importante monitorare lo stato della propria richiesta per essere aggiornati su eventuali sviluppi. L’INPS fornisce agli utenti registrati la possibilità di verificare lo status della domanda direttamente online, attraverso l’accesso alla propria area personale sul sito dell’INPS. Per accedere, è possibile utilizzare le credenziali SPID, la Carta Nazionale dei Servizi, o la Carta di Identità Elettronica.

Possibili esiti della domanda:

  • Accolta: Significa che la domanda è stata approvata. In questo caso, l’importo dell’Assegno di Inclusione verrà accreditato sulla Carta di Inclusione intestata al richiedente.
  • Sospesa: Questo stato indica che c’è stata una discordanza tra le informazioni dichiarate nella DSU e i dati registrati nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR). Questo richiede un’ulteriore verifica o la correzione dei dati forniti.
  • Respinta: Se la domanda viene respinta, significa che, a seguito dell’istruttoria, non sono stati soddisfatti uno o più requisiti necessari secondo la normativa di riferimento.
  • In Evidenza: Questa condizione si verifica quando l’attestazione ISEE presenta omissioni o incongruenze rispetto ai controlli automatizzati effettuati dall’Agenzia delle Entrate. Le domande in “evidenza” necessitano di un’ulteriore valutazione e possono essere gestite dalle Strutture Territoriali dell’INPS.

Come procedere in caso di domanda sospesa, respinta o in evidenza:

  • Sospesa/In Evidenza: È consigliabile verificare le informazioni fornite e, se necessario, aggiornare o correggere i dati errati. Potrebbe essere utile rivolgersi a un CAF o a un consulente per assistenza nella correzione della DSU o per chiarimenti riguardo le discordanze riscontrate.
  • Respinta: In questo caso, è importante comprendere i motivi specifici del rifiuto. L’INPS fornisce delle motivazioni dettagliate che possono aiutare a capire cosa non va. A seconda dei casi, potrebbe essere possibile presentare una nuova domanda correggendo gli aspetti che hanno portato al rifiuto o, se si ritiene di aver soddisfatto tutti i requisiti, valutare l’opportunità di un ricorso.

Mantenere un dialogo aperto con l’INPS e avvalersi della consulenza di professionisti qualificati può facilitare la risoluzione di eventuali problemi e accelerare il processo di approvazione della domanda.

Se ti trovi di fronte a una domanda per l’Assegno di Inclusione (ADI) sospesa, respinta o in “evidenza”, ci sono diversi passaggi che puoi seguire per cercare di risolvere la situazione. Ecco una guida su cosa fare in ciascuno di questi casi, basata sul Messaggio n. 684 del 14-02-2024 dell’INPS.

Domanda ADI Sospesa

Se la tua domanda è stata sospesa, l’INPS verificherà la corrispondenza delle informazioni fornite nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) con quelle dell’ISEE. In questo caso:

  • Attesa: Devi semplicemente attendere che la Sede INPS competente completi le verifiche.
  • Risultati delle Verifiche: L’operatore INPS può confermare la discordanza e respingere la domanda o annullare la sospensione se le informazioni si rivelano corrette, consentendo così il prosieguo dell’istruttoria.
  • Elaborazione Automatica: Se dopo 60 giorni dalla sospensione non ci sono conferme di discordanza, la domanda verrà automaticamente processata.

Domanda ADI Respinta

Nel caso in cui la tua domanda ADI venga respinta:

  • Consultazione Causa: Verifica il dettaglio delle cause specifiche di respinta disponibili a partire dal 27 febbraio 2024.
  • Richiesta di Riesame: Puoi presentare una richiesta motivata di riesame presso la sede territoriale competente dell’INPS entro 30 giorni dalla comunicazione dell’esito.
  • Ricorso Giudiziario: Se necessario, hai anche la possibilità di avviare un ricorso giudiziario.

Domanda ADI in “Evidenza”

Se la tua domanda ADI è in “evidenza” a causa di omissioni o difformità nell’ISEE:

  • Presentazione Documenti Giustificativi: Fornisci all’INPS i documenti che giustificano le omissioni o le difformità entro 60 giorni.
  • Rettifica ISEE: Se vi è stato un errore, puoi rettificare l’attestazione ISEE e presentare una nuova DSU per correggere le inesattezze.

Se dopo 60 giorni non hai fornito documentazione adeguata o corretto l’ISEE, e i documenti presentati non giustificano le omissioni o le difformità, la tua domanda verrà respinta. Questo comporterà la conclusione dell’attività istruttoria con esito negativo e l’impossibilità di proseguire nel percorso di inclusione sociale o attivazione lavorativa.

In ciascuno di questi casi, è cruciale agire tempestivamente e fornire all’INPS tutte le informazioni e i documenti necessari per facilitare la risoluzione del tuo caso. Mantieni sempre un approccio proattivo e, se necessario, considera di avvalerti del supporto di consulenti o servizi specializzati che possano assisterti nel processo.