Mentire sul voto di un titolo di studio non è reato (Sentenza)

Quante volte magari ci sarà capitato innanzi qualcuno che ci avrà detto la classica frase “lei non sa con chi sta parlando!”? Tale frase magari pronunciata giusto per incutere timore e alludendo a dei titoli di studio e a dei lavori particolari. Delle volte potrà anche esserci capitato il caso in cui delle persone si siano dichiarati “dottori” quando magari essi erano in possesso non del titolo accademico conseguito dopo tanti anni di studio, ma solo del titolo di diploma.

Bene, a tal proposito il tribunale di Taranto ha stabilito in una sentenza in merito ad un fatto di falsa dichiarazione in merito alla votazione di diploma conseguita, nessun reato di falsa dichiarazione, in quanto un ex allievo della Marina Militare era stato espulso dalla Marina Militare per aver dichiarato nel concorso selettivo un voto di diploma superiore rispetto a quello conseguito.

La vicenda si è svolta nella città di Bari, dove il 26enne partecipò al reclutamento di volontari in ferma prefissata di un anno nella Marina Militare nel settembre 2011, l’imputato per 6 anni ha perso la possibilità di partecipare a qualsiasi selezione pubblica, tutto per aver mentito sulla votazione del diploma, ma solo ora, il giovane è stato assolto, dopo che i giudici a sei anni dal concorso, hanno ritenuto che “il fatto non sussiste”.

L’ex allievo della Marina Militare è stato rappresentato in tribunale dall’avvocato Luca Bruno, che ha appunto sottolineato una sentenza della Cassazione secondo cui mentire sul voto di un titolo di studio, purché il titolo sia stato effettivamente conseguito, non è reato.

Il giovane che dopo aver superato gli esami come Allievo marina Militare e riuscì ad entrare in Marina Militare e iniziò a lavorare, ma solo un anno e mezzo più tardi, a seguito di controlli, si scopri che la falsa dichiarazione venne fuori nella domanda di arruolamento, in cui aveva dichiarato  di aver conseguito il diploma di istruzione secondaria con il giudizio finale di “distinto”, mentre in realtà era “buono”. L’errore scoperto dai controlli della Marina Militare gli è costato un bel po’ di danni, in quanto gli fu negata la possibilità di partecipare ad altre selezioni pubbliche oltre a un procedimento penale per falso.

Finalmente per il giovane una bella notizia che molto probabilmente chiederà anche il reintegro nella Marina Militare, con annesso risarcimento per gli anni di lavoro persi.

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