Valditara, “Studenti stranieri più integrati nelle classi con maggioranza di italiani”

Il dibattito sulla presenza di studenti stranieri nelle scuole italiane è stato recentemente riacceso, in particolare dopo la decisione della preside di una scuola multietnica a Pioltello, provincia di Milano, di chiudere l’istituto in occasione della fine del Ramadan, un gesto che ha ricevuto il sostegno del presidente Mattarella.

In questo contesto, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Valditara, ha espresso attraverso i social la posizione del governo, sottolineando l’importanza dell’assimilazione degli studenti stranieri ai valori fondamentali della Costituzione italiana. Il ministro propone che ciò possa essere facilitato garantendo che nelle classi la maggioranza sia italiana, che venga potenziato lo studio della lingua italiana per chi non la conosce bene, e che vengano insegnate approfonditamente la storia, la letteratura, l’arte e la musica italiane.

Inoltre, sottolinea l’importanza di coinvolgere anche i genitori degli studenti stranieri nell’apprendimento della lingua e della cultura italiana, evitando che vivano in comunità separate.

La questione della crescente presenza di alunni stranieri nelle scuole italiane è stata evidenziata anche da un’analisi del portale Skuola.net, che mostra come classi sempre più multietniche siano diventate una realtà comune, particolarmente in Lombardia, dove si registra il numero più alto di studenti stranieri, con 222.364 alunni che rappresentano un quarto del totale presente in Italia.

La normativa suggerisce di mantenere la quota di alunni stranieri sotto il 30% per classe, una direttiva che spesso viene superata, portando a situazioni di sovraffollamento.

A livello nazionale, il 6,8% delle classi supera la soglia del 30% di studenti stranieri, con un picco dell’11,2% nella scuola primaria. Questo fenomeno è in crescita, visto che poco più di cinque anni fa la percentuale era del 5,3%. Gli alunni di cittadinanza non italiana rappresentano il 10% della popolazione scolastica italiana, creando situazioni eterogenee a seconda della distribuzione territoriale.

La problematica, secondo Daniele Grassucci di Skuola.net, emerge soprattutto quando gli studenti stranieri non possiedono competenze linguistiche adeguate, mettendo in luce la sfida didattica di integrare efficacemente questi alunni nel sistema scolastico italiano, assicurando al contempo la qualità dell’istruzione per tutti gli studenti.