Reddito di Cittadinanza Ultima Ora INPS, le Novità in arrivo

Reddito di Cittadinanza Ultima Ora INPS Ottobre 2022, le Novità in arrivo –  Con l’insediamento del nuovo Governo di Giorgia Meloni in molti si chiedono se il Reddito di Cittadinanza possa essere eliminato come più volte affermato dal partito politico di Giorgia Meloni, ma effettiamente come stanno le cose, quali sono le reali Modifiche e Novità in arrivo per chi percepisce il reddito di Cittadinanza? Nell’articolo facciamo il punto con tutte le Ultime Notizie e Novità in arrivo.

Reddito di Cittadinanza Ultima Ora INPS, le Novità in arrivo

Tra le varie notizie che circolano sul reddito di cittadinanza la certezza è che il sussidio cosi come lo conosciamo oggi verrà sicuramente modificato in alcune sue funzioni, modifiche e novità che saranno inserite già nella prossima legge di bilancio 2023 da approvare prima della fine di dicembre 2022, per l’entrata in vigore dai primi mesi del 2023.

D’altronde è stata la stessa Premier Meloni che, durante il discorso pronunciato alla Camera dei Deputati per il voto di fiducia ha ribadito di non aver cambiato idea riguardo al reddito di cittadinanza, definendola una misura fallimentare sia per come è stata pensata che per come è stata realizzata, aggiungendo che la risposta alla povertà deve essere il lavoro e non l’assistenzialismo.

La certezza è quindi che il reddito almeno nell’immedianto verrà modificato, ma come effettivamente? Quali saranno le novità introdotte?

Secondo il dossier su cui il nuovo Governo starebbe già lavorando ci sono delle novità che verrebbero introdotte già con l’inizio del nuovo anno 2023, vediamo di seguito quali sono i punti sui cui il governo interverrà:

  • fissare una nuova tempistica di fruizione del sussidio, non più 18 mesi quindi ma un periodo più breve;
  • rivedere la politica attiva prevedendo un maggior coinvolgimento da parte delle agenzie per il lavoro. In un recente intervento al Festival del Lavoro, d’altronde, Marina Calderone propose di riformare le politiche attive per rafforzare il ruolo dei centri per l’impiego, ma allo stesso tempo rafforzando la collaborazione tra pubblico e privato.
  • rendere più stringente l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, tracciando ogni offerta presentata ai beneficiari e sanzionando chi rifiuta.

Queste le novità che dovrebbero trovare spazio nella legge di Bilancio 2023, con la conferma del reddito di cittadinanza ma con una profonda revisione dello stesso.

Una delle modifiche più importanti è l’eliminazione del reddito di cittadinanza per tutte quelle persone che sono considerati abili al lavoro, per loro il reddito molto presto potrebbe essere eliminato, mentre per coloro che sono considerati non abili al lavoro il reddito continuerà ad esistere.

Proprio su questo la premier ha anche stilato un elenco delle persone che rientrano nella categoria di coloro che non sono abili al lavoro ovvero:

  • pensionati in difficoltà;
  • invalidi;
  • chi è privo di reddito e ha figli minori di cui farsi carico.

Per tutte le altre categorie la soluzione non sarà più l’assistenzialismo offerto dal reddito di cittadinanza, ma il lavoro.

Formazione e accompagnamento al lavoro dovranno essere quindi temi centrali nella prossima legislatura, anche utilizzando le risorse messe a disposizione dal Fondo sociale europeo.

Il pensisero della Meloni è lo stesso condiviso da molti italiani negli ultimi anni, se inizialmente il reddito di cittadinanza è stato accolto da molti con favore, nel tempo questo è cambiato soprattutto perchè si è visto che è mutato in un vero e proprio assistenzialismo, dove molte persone percepiscono il reddito mensile in pratica senza fare nulla, anzi molto spesso ci sono persone che lavorano in nero percependo un doppio stipendio.

Anche Salvini è intervenuto sulle modifiche da apportare al reddito di cittadinanza, affermando di voler sospendere il reddito di cittadinanza per un periodo più lungo rispetto al mese previsto oggi tra un periodo di fruizione e un altro (ogni 18 mesi quindi), così da avere le risorse da destinare a una quota 41 per tutti (con soglia tra i 61 e i 62 anni); tuttavia Meloni ha già fatto sapere che sulle pensioni ci si limiterà a rinnovare le misure in scadenza a fine anno.

L’obiettivo finale del nuovo governo è quello di modificare il funzionamento del reddito di cittadinanza per fare in modo che non sia più un assegno perpetuo come invece è diventato, introducendo più paletti e obblighi così da spronare i percettori occupabili ad attivarsi per la ricerca di un lavoro.