Assunzioni Scuola 2022-2023, posti per 100Mila Docenti e ATA

Nuove Assunzioni in arrivo per la scuola per l’anno 2022-2023 mediante la pubblicazione di Nuovi Concorsi Pubblici che consentiranno di assumere nuovi docenti e nuovo Personale ATA, il Consiglio dei Ministri ha infatti autorizzato una nuova tornata di assunzioni valide per l’anno scolastico 2022-2023 (ovvero quello in corso appena iniziato) si parla nel complesso di 100 mila nuovi inserimenti nella scuola pubblica, nell’articolo vediamo le Novità in arrivo e le modalità di assunzione previste.

Assunzioni Scuola 2022-2023, posti per 100Mila Docenti e ATA

Novità in arrivo per il settore della scuola, recentemente il Consiglio dei Ministri (con la riunione del 28 luglio 2022), su proposta del Ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, del Ministro dell’economia e delle finanze, Daniele Franco, e del Ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, ha autorizzato l’assunzione di più di 100.000 tra docenti e personale ata, nuovi inserimenti che riguardano l’anno scolastico 2022-2023.

Entrando più nel dettaglio i posti disponibili saranno 105.089 tra docenti, ATA, personale educativo e dirigenti scolastici.

Gli inserimenti riguarderanno i posti effettivamente vacanti e disponibili ed avverrano con contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Vediamo nel dettaglio tutti i posti autorizzati per le prossime assunzioni nel personale scolastico:

  • 10.116 posti per le immissioni in ruolo personale ATA;
  • 94.130 posti per le immissioni in ruolo dei docenti;
  • 422 posti per le nomine in ruolo degli insegnanti di religione cattolica;
  • 361 posti per le assunzioni di dirigenti scolastici;
  • 60 posti per le assunzioni nel personale educativo.

Riforma reclutamento docenti 2022: cosa cambia

Ricordiamo che recentemente il Ministro dell’Istruzione Bianchi ha introdotto una nuova riforma che riguarda il reclutamento dei docenti che introduce molteplici novità per coloro che vogliono lavorare come docenti nella scuola pubblica italiana, di seguito vediamo quali sono le principali novità introdotte:

  • il sistema di formazione iniziale e accesso ai ruoli a tempo indeterminato del personale docente è articolato in
    • un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale e prova finale corrispondente ad almeno 60 crediti formativi universitari (CFU) o accademici (CFA), da svolgere dopo la laurea o durante il percorso formativo, per acquisire le competenze teorico-pratiche;
    • un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale con cadenza annuale (qui tutte le informazioni);
    • un periodo di prova in servizio di un anno con test finale e valutazione conclusiva (qui il decreto MIUR con il regolamento);
  • i percorsi universitari e accademici di formazione iniziale dei docenti sono organizzati ed erogati attraverso centri universitari e accademici di formazione iniziale degli insegnanti, a cui si può accedere dopo la laurea oppure durante il percorso formativo in aggiunta ai crediti necessari per il conseguimento del proprio titolo (triennale, magistrale o ciclo unico);
  • il periodo di formazione iniziale comprende un periodo di tirocinio presso le scuole;
  • la prova finale comprende una lezione simulata, per testare, oltre alla conoscenza dei contenuti disciplinari, la capacità di insegnamento;
  • le modalità per conseguire i 60 crediti formativi universitari o accademici sono definite con apposito decreto da adottare entro il 31 luglio 2022;
  • l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado ha durata illimitata;
  • modalità semplificata per il conseguimento dell’abilitazione;
  • l’abilitazione all’insegnamento consente l’accesso ai concorsi, che hanno cadenza annuale, per la copertura delle cattedre vacanti (quindi solo per i posti disponibili) e per velocizzare l’immissione in ruolo di chi vuole insegnare;
  • il periodo annuale di prova si conclude con una valutazione ad accertare anche le competenze didattiche acquisite dal docente. In caso di esito positivo, c’è l’immissione in ruolo;
  • cambia la prova scritta del concorso, che non è più articolata in test a risposta multipla ma in domande a risposta aperta;
  • sono ammessi al concorso gli insegnanti precari con almeno 3 anni di servizio, anche non continuativi, nei 5 anni precedenti, di cui almeno uno nella specifica classe di concorso o nella tipologia di posto per la quale intendono concorrere;
  • i precari non abilitati con 3 annualità di servizio che abbiano vinto il concorso sottoscrivono un contratto annuale a tempo determinato part-time e acquisiscono 30 CFU o CFA del percorso universitario di formazione iniziale;
  • i docenti immessi in ruolo hanno il vincolo di permanenza per almeno 3 anni, compreso il periodo di prova presso la stessa istituzione scolastica in cui hanno svolto il periodo di prova, nei medesimi tipo di posto e classe di concorso;
  • è prevista una fase transitoria fino al 31 dicembre 2024, in attesa che il nuovo sistema vada a regime;
  • cambiano le classi di concorso, che sono razionalizzate e accorpate con apposito decreto da emanare entro 12 mesi;
  • è istituita la Scuola di Alta Formazione del sistema nazionale pubblico di istruzione, che si occupa di:
    • promuovere e coordinare la formazione in servizio dei docenti di ruolo;
    • dirigere e indirizzare le attività formative dei dirigenti scolastici, dei DSGA e del personale ATA;
    • assolvere alle funzioni correlate al sistema di incentivo alla formazione continua degli insegnanti.