Pensioni Reversibilità: dal 2020 diminuiscono gli importi, ecco le ultime novità

Grosse ed importanti novità per le Pensioni a partire dal 2020, novità che in particolare interessano le Pensioni di Reversibilità e le Pensioni di Invalidità che a partire dal 2020 subiranno una decurtazione del valore, quindi in pratica saranno abbassati gli importi che i pensionati riceveranno, ovviamente le novità introdotte non interessato tutti i beneficiari delle pensioni ma solo coloro che hanno determinati requisiti.

Il governo PD-5 Stelle ha introdotto una serie di novità per quanto riguarda le pensioni di reversibilità e di invalidità, nuove regole che a partire dal 2020 faranno diminuire gli importi che i pensionati riceveranno ogni mese, il nuovo sistema messo in atto dal governo prevede la riduzione degli  importi delle pensioni di coloro che percepiscono anche altri redditi.

Le nuove regole che entreranno in vigore a partire dal 2020 andranno a penalizzare maggiormente la cumulabilità tra le pensioni percepite (quella di reversibilità e di invalidità) con gli altri redditi, con un taglio significativo dell’assegno di pensione.

Per quanto riguarda la pensione di reversibilità è previsto un taglio sull’assegno di pensione pari al 25% e del 40%, nel primo caso il taglio del 25% verrà applicato quando i redditi Irpef dei superstiti non superano di 4 volte il trattamento minimo – per un valore annuo di circa 26.780€.

Mentre per quanto riguarda il taglio del 40% sarà applicato per tutti coloro che hanno un reddito compreso tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo; quando invece si superano i 2.570€ mensili, nonché i 33.400€ annui (circa).

Ma facciamo qualche esempio pratico per comprendere meglio quali saranno gli effetti delle nuove regole in vigore dal 2020 in poi, nel caso di una moglie vedova con figlio che percepisce l’80% di quanto sarebbe spettato al defunto, se quest’ultima possiede un lavoro o altre entrate (altro reddito) che supera i 27.000 euro all’anno, la pensione di reversibilità che percepisce  sarà decurtata del 48% di quanto sarebbe spettato al marito

La donna avrebbe diritto solo al 40%, invece, nel caso in cui il reddito Irpef percepito fosse superiore alle 5 volte il trattamento minimo.

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