ATA: Titoli e Attestati Falsi per fare punteggio 50 bidelli campani indagati

Continuano le indagini sui falsi titoli di studio e attestati per scalare le graduatorie e lavorare nella scuola come Personale ATA, le ultime indagini hanno portato ad altri indagati in particolare bidelli salernitani che lavorano nelle scuole del centro-nord italia.

ATA: Titoli e Attestati Falsi per fare punteggio 50 bidelli campani indagati

Lo scandalo dei diplomi e titoli contraffatti parte da un servizio di Luca Abete (inviato di strisica la notizia) di diversi anni fa, dove veniva mostrato in che modo si potessere conseguire titoli di studio, attestati e corsi che permettevano di avere un punteggio elevato utile a scalare le posizioni nelle graduatorie al fine di essere contattati per l’assunzione.

A distanza di anni sono diversi i filoni d’inchiesta che sono partiti in diverse direzioni, ma tutti hanno portato all’individuazione di diplomici o scuole che permettevano con estrema facilità di ottenere attestati di lingua inglese, attestati informatici dove non era necessario nè frequentare, nè sostenere l’esame, bastava solo pagare.

Le ultime indagini hanno portano circa 50 bidelli ad essere indagati mentre due collaboratori scolastici salernitani sono stati denunciati dalla guardia di finanza di Arezzo per aver prodotto un diploma falso e mai conseguito: gli stessi bidelli avevano dichiarato in graduatoria di istituto servizi fantasma non coperti dai contributi regolari all’ente previdenziale.

A quanto si apprende, sarebbero nel mirino i nominativi di almeno 50 bidelli inseriti nelle graduatorie di istituto di terza fascia delle regioni Veneto, Lombardia e Toscana che hanno dichiarato di aver prestato servizio in scuole che non esistono, cioè diplomifici.

Il trucchetto, secondo quanto trapela, sarebbe stato scoperto da alcune scuole del nord in cui i bidelli prestavano servizio con contratto: dopo immediata segnalazione al Provveditorato di Salerno e all’amministrazione regionale sarebbe stato riscontrato che i servizi dichiarati in passato per accumulare punteggio e scalare le vette delle graduatorie non erano coperti da contributi regolari.

Inoltre le scuole erano fantasma, cioè non rientravano negli elenchi regionali delle scuole autorizzate alla paritarietà.

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