L’Ue boccia l’Italia: sull’istruzione pochi soldi pubblici

scola-pochi-soldi-istruzioneIn Italia vantiamo un alto tasso di Laureati che per mancanza di opportunità lavorative nel nostro Paese volano via verso altri Paesi, ma la triste verità di una recente indagine ci porta ad affermare che il tasso dei Laureati in Italia è il più basso di tutta Europa, anche se di rado il tasso ci dimostra che i laureati sono in aumento, ma parliamo di piccole percentuali, quasi irrilevanti.

Una triste realtà questa dei nostri Laureati, ma che coinvolge tutti, in quanto l’Italia povera di Laureati è anche povera di offrire opportunità lavorative!

Allora cosa si può fare per risolvere questa piaga?

La causa dei problemi, come il ritiro precoce dei giovani dallo studio è una piaga che già da anni affligge la nostra Italia, in quanto sempre più giovanissimi preferisco un lavoro piuttosto che frequentare degli istituti scolastici.

Renzi punta il dito con la Commissione Europea, accusandola dei pochi fondi stanziati per l’Italia a differenza degli altri Paesi dell’Eurozona.

Il problema economico dei pochi fondi stanziati dalla Commissione Europea incide di gran lunga sul problema lavoro, in quanto le assunzioni per insegnanti di ruolo sono sempre inferiori rispetto alle sostituzioni che dovrebbero verificarsi per “svecchiare” il sistema scolastico.

Renzi ha trovato nella Commissione Europea un muro che solleva il problema della «Buona scuola» e apprezza il fondo da un miliardo stanziato dalla vecchia legge di stabilità, con l’impegno di finanziare il fondo con 3 miliardi all’anno, a partire dal 2016.

Il problema della Commissione Europea verte proprio sulla cifra impiegata nel 2016, infatti Renzi ha dichiarato in differenti interviste e ospitate televisive che:” Il mio più grande errore è stata la questione scuola, i soldi che abbiamo investito noi non li ha messi nessuno, non l’abbiamo gestita bene, ci abbiamo messo un sacco di soldi nella cultura».

Il “grande errore” di Renzi quale potrebbe essere stato? forse nella sua dichiarazione si riferiva al caos sulla mobilità dei docenti e sul famoso concorsone che i professori precari hanno dovuto affrontare per ottenere il ruolo e di cui non si hanno ancora tutti gli esiti delle prove?

Purtroppo il nostro Presidente del Consiglio non ha dato spiegazioni chiare in merito alla questione “errore” per la questione scuola, ma è stato sempre vago, non lasciando trapelare alcuna dichiarazione chiara e coincisa.

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