Quota 100: per gli statali la buonuscita (TFR) non verrà pagata subito

Continuano a trapelare novità e notizie sulla Quota 100 e la Riforma delle Pensioni 2019, una delle ultime notizie riguarda la buona uscita per i lavoratori dipendenti, in particolare per i dipendenti statali ci sarà una novità non di poco conto che riguarda la maturazione della buona uscita che non avverrà subito, ma vediamo di capire nel dettaglio quali sono le novità in arrivo.

Quota 100: per gli statali la buonuscita sarà congelata fino a otto anni

Stando alle ultime novità la buona uscita per i lavoratori statali che lasceranno in anticipo il lavoro avvalendosi della Quota 100, la buonuscita verrà pagata solo nel momento in cui matureranno i requisiti previsti dalla vecchia legge Fornero, in pratica una volta raggiunti i 67 anni di età.

Si tratta di una delle varie norme che sono state inserite nel decreto legge per la riforma delle pensioni 2019 che il governo lega-5 stelle approverà probabilmente in consiglio dei ministri il prossimo 14 gennaio 2018.

Questa scelta effettuata dal Governo è una scelta dettata da motivazione strettamente economiche, pagare subito il trattamento di fine servizio (Tfs) e di fine rapporto (Tfr) dei tanti dipendenti statali che andranno in pensione, rappresenterebbe un costo proibitivo per le casse dello Stato, si calcola che siano oltre 7 miliardi di euro, che andrebbero sommati ai 21 miliardi che già costa in tre anni la misura.

Per questo motivo il governo ha deciso di posticipare il pagamento di queste somme, al momento non si hanno notizie certe sulla tempistica, ma fonti di palazzo indicano che il ritardo del pagamento di queste somme potrebbe arrivare anche con 8 anni di ritardo.

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