Reddito di Cittadinanza 2019, ecco le ultime novità

Il 2019 sarà l’anno del Reddito di Cittadinanza, un provvedimento fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle e che secondo molti ha permesso ai 5 Stelle di fare incetta di voti soprattutto al sud italia dove il provvedimento è maggiormente sentito e richiesto, nell’articolo vediamo quali sono le ultime novità in merito al Reddito di Cittadinanza 2019.

Reddito di Cittadinanza 2019, ecco le ultime novità

Uno dei punti cruciali del Reddito di Cittadinanza 2019 è sicuramente la possibilità di molti cittadini di utilizzarlo in maniera non del tutto legale, molti gruppi politici hanno evidenziato come un cittadino potrebbe lavorare in nero ed al tempo stesso beneficiare del Reddito di Cittadinanza 2019, usufruendo cosi di un doppio stipendio, questo è solo uno dei tanti modi in cui potrebbe essere sfruttato il Reddito di Cittadinanza 2019 in maniera poco etica.

Per evitare il verificarsi di questi fenomeno il governo sta studiano dei filtri anti-furbetti, il primo di questi paletti servirà ad impedire che un lavoratore si licenzi per poter ottenere il sussidio e, magari, poi continuare in nero la sua opera.

Altro provvedimento messo in campo dal governo sarà la possibilità di limitare l’accesso al reddito di cittadinanza 2019 i nuclei familiari che abbiano tra i componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatti salvi ovviamente i casi di giusta causa.

Altra novità sarà l’introduzione di una norma ad hoc, per evitare le separazioni o i divorzi di comodo, pertanto fin quando saranno sotto lo stesso tetto due persone anche se separate o divorziate saranno considerate, ai fini del Reddito di cittadinanza 2019, come marito e moglie.

Altro provvedimento anti-furbetti, riguarderà anche i figli, per impedire che questi ultimi si stacchino dai nuclei familiari per incassare il reddito andando a vivere da soli ed evitando così che il reddito dei genitori inibisca l’accesso a quello di cittadinanza, la norma prevede che un figlio maggiorenne è considerato comunque a carico della madre e del padre se ricorre anche solo una di tre condizioni.

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