Per i bambini da 0 a 6 anni niente certificato medico sportivo

Novità in arrivo per molti bambini che praticano attività sportive, qualche settimana fa è stato firmato il decreto Lorenzin-Lotti che di fatto elimina l’obbligo del certificato medico di sana e robusta costituzione per i bambini di età prescolare compresa tra gli 0 e i 6 anni che svolgono attività fisica, il decreto come specificato è stato firmato sia dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e da quello dello Sport, Luca Lotti.

Un decreto che non solo semplificherà la vita dei bambini e dei loro genitori, ma che trova d’accordo anche dai pediatri del FIMP (Federazione italiana medici pediatri) i quali hanno evidenziato i vantaggi di questo decreto che favorirà sia le famiglie che i bambini stessi.

Oltre all’eliminazione del certificato medico il decreto mira ad incentivare e promuovere l’attività fisica tra i bambini in età prescolare, cioè di età compresa tra zero e sei anni, in questa fascia d’età per i bambini lo svolgimento di attività fisica è molto importante, così da favorire un corretto modello di comportamento.

Come dicevamo vantaggi anche per i genitori che non dovranno più sostenere il costo del certificato medico che mediamente costa circa 40 euro.

Quando il certificato medico è ancora obbligatorio?

E’ giusto e doveroso fare alcune precisazioni ed evidenziare che il certificato medico non è stato completamente abolito, ci sono ancora delle situazione dove resta in vigore e deve essere presentato per praticare attività sportiva.

Ad esempio, resta obbligatorio per chi pratica uno sport di squadra, ma non lo è quando ci si iscrive in palestra o ad un corso di acquagym. Tuttavia la palestra può comunque richiedere il certificato medico, anche qualora non sia previsto dalla legge.

Ricordiamo invece che quando si tratta di un’attività fisica svolta a livello agonistico il certificato di sana e robusta costituzione non è sufficiente; in questo caso infatti è obbligatorio il certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica.

Ma quando si può parlare di attività agonistica? È il Ministero della Salute a spiegarlo nella circolare 7/1983, nella quale definisce come sport agonistico “quella forma di attività sportiva praticata sistematicamente e/o continuativamente e soprattutto in forma organizzata dalle Federazioni Sportive Nazionali, dagli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI e dal Ministero della Pubblica Istruzione per quanto riguarda i Giochi della Gioventù a Livello Nazionale, per il conseguimento di prestazioni sportive di un certo livello”.

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