Scuole allagate, come evitare il peggio

Negli ultimi anni le perturbazioni su territorio italiano sono diventate più intense e imprevedibili. Nonostante gli appelli e gli allarmi maltempo, spesso le scuole hanno poco tempo per affrontare un alluvione e tendono ad allagarsi. Per evitare che le scuole vengano distrutte dalle bombe d’acqua che colpiscono sistematicamente l’Italia è opportuno ricorrere alle giuste precauzioni, in modo tale da evitare i danni ingenti che possono causare le piogge battenti.

Sono ancora vive le immagini della scuola di Agnone (in Molise) e dei tanti istituti scolastici veneti e piemontesi che hanno dovuto sospendere le lezioni per qualche giorno, a seguito degli alluvioni di Gennaio.

Quando ci si ritrova in situazioni di questo tipo risulta fondamentale rimboccarsi le maniche e armarsi di una buona dose di pazienza, ma prima che il meteo disturbi la programmazione scolastica  sarebbe buona cosa prepararsi ad affrontare nel migliore dei modi un’emergenza.

Cosa fare per proteggere le scuole da eventi meteoclimatici

  1. In caso di presenza di un fiume nei pressi delle scuole, sarebbe buona regola che i presidi di questi edifici, sollecitassero al Comune di realizzare un controllo degli argini fluviali con cadenza annuale. Le amministrazioni locali hanno spesso bisogno che la società civile ricordi i loro doveri e migliorare la condizione degli argini e predisporre una cartellonistica ad hoc sui pericoli legati al corso d’acqua, rientrano sta questi. L’unione fa la forza, come spesso accade quando bisogna far sentire la propria voce. Di conseguenza avere una strategia comune alle altre scuole risulta fondamentale per aumentare gli effetti positivi di questo tipo di azioni.
  1. Sensibilizzare gli studenti su questo tema. E’ importante incentivare la conoscenza dell’educazione ambientale tra gli alunni e spiegare le vere cause di fenomeni talmente imponenti. L’erosione costiera, la cementificazione degli spazi, l’inquinamento atmosferico, sono tutte concause che aumentano la portata delle precipitazioni atmosferiche, di cui le scuole più vecchiotte, ne pagano le conseguenze.
  1. Istruire il personale ATA delle scuole all’utilizzo delle pompe idrauliche per il sollevamento dell’acqua e dei fanghi. Il personale di servizio, che opera in ciascuna scuola d’Italia, dovrebbe ricevere la giusta formazione sulla messa in funzione dell’elettropompe e su come aspirare le acque sporche entrate accidentalmente all’interno delle aule o nella mensa della scuola. Ogni preside dovrebbe predisporre più di un kit antiallagamento e disporli in punti strategici, affinchè possano essere usati con facilità. Contattare un negozio di termoidraulica e chiedergli informazioni sulle migliori pompe ed elettropompe, a seconda delle proprie esigenze, costituirà un’attività essenziale per mettere in sicurezza alunni e professori, di fronte ad un solenne acquazzone. Il mondo delle pompe per acque sporche è troppo vasto e dettagliato per scegliere una pompa da soli. Di conseguenza, rischiedere il parere di un tecnico specializzato, che abbia già esperienza di installazioni di pompe svuota cantine, applicate al contesto scolastico, rappresenta un gran vantaggio, se si vuole evitare il peggio.
  1. Manutenzione dei tombini. Soprattutto in autunno, la rimozione sistematica delle foglie da grate e tombini può risultare determinante per ridurre le conseguenze negative di un alluvione. Queste operazioni di controllo dovrebbero verificarsi con maggiore frequenza, tenendo presente che le scuole si allagano spesso durante il fine settimana o a conclusione di festività. L’attenzione alla fase di prevenzione non deve mai essere vista come eccessiva o come una spesa eccessiva, visto che i danni derivati dalle piogge più copiose potrebbero essere elevatissimi e mettere in serie difficoltà l’economia di una scuola.

Ad ogni modo ogni buona scuola dovrebbe realizzare almeno 2 simulazioni all’anno in cui sperimentare che cosa fare in situazioni di allarme acqua, in modo tale da rodare se la macchina anti allagamento di una scuola funziona adeguatamente o andrebbe ottimizzata. Durante queste giornate di “check” dovrebbero essere valutati i tempi di uscita, la comunicazione tramite sms per informare le famiglie, l’operatività delle pompe idrauliche e anche tutte le altre operazioni che possono garantire la messa in sicurezza di chi vive la scuola, velocizzando le operazioni di svuotamento dai fanghi.

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