Scuola, tutele Inail per 10 milioni di studenti e insegnanti

Gli emendamenti proposti in ambito del Collegato Lavoro, attualmente al vaglio della commissione Lavoro di Montecitorio, introducono significative novità che riguardano sia il mondo dell’istruzione sia quello delle grandi imprese. Le modifiche suggerite puntano a estendere e rendere più flessibili le tutele e le opportunità di formazione e sviluppo professionale.

Estensione delle Tutele INAIL

Le tutele INAIL, operative per il momento solo per l’anno scolastico e accademico in corso, grazie al decreto Lavoro del 1° maggio, potrebbero essere rese strutturali per 10 milioni tra studenti e docenti. La proposta prevede una copertura finanziaria dettagliata: 17,4 milioni per l’anno in corso, 48,6 milioni per il 2025, e 51,9 milioni per il 2026. Per gli studenti, la copertura assicurativa attuale interviene per eventi occorsi all’interno dei luoghi di istruzione o durante le attività programmate, escludendo gli infortuni in itinere. Per i docenti, invece, le tutele INAIL sono già comprensive degli infortuni in itinere.

Contratto di Espansione

L’emendamento propone la proroga del contratto di espansione anche per quest’anno, rivolto alle grandi imprese con più di 200 addetti. Questo strumento permette di gestire le fasi di ristrutturazione e riconversione aziendale, favorendo l’inserimento di personale giovane.

Contratti di Tutoraggio

Viene introdotta la possibilità per le aziende di stipulare contratti di tutoraggio della durata massima di 12 mesi con personale che ha lasciato l’azienda. L’obiettivo è quello di trasferire ai colleghi più giovani competenze e conoscenze, facilitando così i processi di passaggio generazionale e di aggiornamento professionale.

Semplificazioni sulla Formazione

Gli emendamenti mirano a semplificare le normative relative alla formazione, sia per supportare l’attività dei Fondi interprofessionali sia per promuovere attività di upskilling e reskilling, anche per i dipendenti a termine. Queste misure intendono rendere più accessibili e flessibili le opportunità di formazione professionale continuativa.

L’insieme di queste proposte emendative riflette l’intento di adeguare il quadro normativo alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione e di un sistema educativo che richiede tutele e opportunità di sviluppo coerenti con le sfide contemporanee. La realizzazione di queste iniziative dipenderà dall’iter legislativo e dalla discussione parlamentare nei prossimi mesi.

L’emendamento proposto dalla relatrice Tiziana Nisini apporta una modifica significativa nel contesto del lavoro in somministrazione, affrontando una rigidità normativa che distingue le contribuzioni al fondo bilaterale basate sul tipo di contratto, ovvero a tempo determinato o a tempo indeterminato.

La novità introdotta mira a facilitare l’uso delle risorse accumulate nel fondo, in particolare per sostenere attività di upskilling e reskilling per i lavoratori a termine, spesso considerati i più vulnerabili nel mercato del lavoro.

Questo cambiamento potrebbe rappresentare un passo importante verso l’abbattimento delle barriere tra le diverse tipologie contrattuali, promuovendo l’equità di accesso alla formazione e al miglioramento delle competenze professionali.

Proroga del Contratto di Espansione

La proroga del Contratto di espansione per le grandi aziende fino al 2024, inizialmente pensato per le imprese con oltre mille dipendenti e successivamente esteso a quelle con più di 50 lavoratori, sottolinea l’impegno nel favorire la staffetta generazionale e la riorganizzazione aziendale. Questo strumento si è dimostrato cruciale per gestire le transizioni lavorative in modo sostenibile, promuovendo al contempo l’inserimento di risorse più giovani nel tessuto produttivo.

Interpretazione Autentica dell’Articolo 21

L’emendamento relativo all’interpretazione autentica dell’articolo 21, comma 2, del D.lgs. 81/2015 cerca di preservare le definizioni di attività stagionale elaborate dalla contrattazione collettiva.

La volontà è quella di evitare una definizione eccessivamente restrittiva di stagionalità, che limiterebbe la flessibilità necessaria in certi settori per adattarsi alle variazioni stagionali della domanda e dell’offerta di lavoro. Questo approccio cerca di rispondere alle preoccupazioni sollevate da recenti interpretazioni giurisprudenziali, garantendo al contempo che le esigenze di flessibilità lavorativa siano bilanciate con i diritti dei lavoratori.

Salario Minimo Legale

L’emendamento presentato da M5S e Pd per l’introduzione di un salario minimo legale fissato a 9 euro lordi l’ora rappresenta un ulteriore sforzo normativo volto a garantire condizioni di lavoro eque. Questa proposta mira a stabilire un trattamento economico minimo al di sotto del quale i contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) non possono scendere, offrendo una base di tutela salariale per tutti i lavoratori, indipendentemente dal settore di impiego.

Questi emendamenti, nel loro insieme, riflettono una volontà di riformare il mercato del lavoro italiano attraverso misure che puntano a maggiore equità, flessibilità e sicurezza per lavoratori e imprese. La discussione e l’eventuale approvazione di queste proposte saranno determinanti per l’evoluzione delle politiche del lavoro nel Paese.