Aggiornamento ISEE, riduzione importo Assegno unico per ogni figlio, ecco cosa fare

Aggiornamento ISEE, riduzione importo Assegno unico Marzo 2024 per ogni figlio, ecco cosa fare – Le famiglie che beneficiano dell’Assegno Unico Universale (AUU) per i figli a carico sono chiamate a rinnovare l’ISEE entro una scadenza imminente, per mantenere inalterata l’entità del beneficio economico. La mancata presentazione dell’ISEE aggiornato comporta una significativa diminuzione dell’importo mensile spettante, che può arrivare a circa 175 euro in meno per ogni figlio, e in situazioni particolari, questa cifra può essere anche superiore, causando un considerevole svantaggio economico.

Chi ha trascurato di compilare l’ISEE per l’anno 2024 ha ancora la possibilità di evitare la riduzione dell’Assegno Unico Universale, dato che il termine ultimo per la presentazione è fissato per domani, giovedì 29 febbraio.

Per prevenire la decurtazione dell’Assegno Unico, è fondamentale attivarsi per richiedere il nuovo ISEE. L’erogazione dell’Assegno Unico segue un ciclo che va da marzo a febbraio dell’anno successivo, e benché non sia richiesta una nuova domanda di pagamento – dato che questo avviene automaticamente – è indispensabile ottenere l’attestazione ISEE aggiornata al 2024, basata sui redditi e patrimoni del 2022, entro l’ultimo giorno disponibile, il 29 febbraio di quest’anno.

I beneficiari possono richiedere l’ISEE attraverso il servizio precompilato disponibile sul sito dell’INPS, ottenendo l’attestazione in poche ore. Tuttavia, rivolgendosi a Caf e patronati, specialmente nelle ultime ore prima della scadenza, i tempi potrebbero allungarsi a causa dell’elevato numero di pratiche da gestire. È quindi consigliabile assicurarsi che l’intermediario possa garantire il rilascio dell’ISEE entro i termini richiesti.

Una volta ottenuta l’attestazione ISEE, non occorre intraprendere ulteriori azioni: non è necessario inviare comunicazioni all’INPS, poiché l’istituto acquisirà la nuova attestazione direttamente dai propri sistemi, permettendo il calcolo dell’Assegno Unico da erogare nel nuovo periodo di valutazione.

In conformità con le indicazioni fornite dall’INPS nel messaggio n. 15 del 2024, la mancata presentazione dell’ISEE entro il 29 febbraio 2024 comporta la determinazione dell’importo dell’Assegno Unico Universale sulla base degli importi minimi stabiliti dalla normativa vigente a partire dal mese di marzo. Questo significa che l’importo destinato alle famiglie verrà sensibilmente ridotto rispetto a quello che potrebbe essere ottenuto con un ISEE aggiornato.

Nel dettaglio, le famiglie si troveranno a percepire:

  • 57 euro per ciascun figlio minore di età;
  • 85,50 euro per il figlio minore di un anno, o minore di tre anni nel caso di famiglie con almeno tre figli;
  • 17,10 euro per ogni figlio oltre il secondo;
  • La cessazione del riconoscimento della maggiorazione prevista per i nuclei familiari in cui entrambi i genitori percepiscono un reddito.

La maggiorazione per le madri sotto i 21 anni rimane invariata a 22,80 euro per figlio, così come le maggiorazioni specifiche per i figli disabili (119,60 euro per i non autosufficienti, 108,20 euro per i disabili gravi e 96,90 euro per i disabili medi). Per i figli maggiorenni, l’importo viene ridotto a 28,50 euro.

Facciamo un esempio pratico: una famiglia con un ISEE del 2023 di 15.000 euro e entrambi i genitori lavoratori, per un figlio di 14 anni, percepirebbe normalmente 199,40 euro di quota base più una maggiorazione di 34,10 euro. Con l’ISEE aggiornato, l’importo totale rimarrebbe di 233,50 euro. Senza il rinnovo dell’ISEE, l’importo si ridurrebbe al minimo di 57 euro, senza alcuna maggiorazione, portando a una perdita di 176,50 euro. In casi più complessi, come quello di una famiglia con tre figli, la perdita mensile potrebbe aggirarsi attorno ai 610 euro, considerando la riduzione dell’importo per ciascun figlio e la perdita delle maggiorazioni, con una situazione ancora più svantaggiosa per famiglie con figli minori di tre anni.

Queste riduzioni rappresentano un significativo impatto economico per le famiglie che non provvedono al rinnovo dell’ISEE, sottolineando l’importanza di adempiere a questo obbligo entro i termini stabiliti.

Per coloro che non riescono a presentare il rinnovo dell’ISEE entro il termine previsto, esiste ancora la possibilità di recuperare le somme non percepite a causa della riduzione dell’Assegno Unico Universale.

Infatti, se l’ISEE viene richiesto e ottenuto tra il 1° marzo e il 30 giugno 2024, gli importi dell’Assegno Unico eventualmente erogati per l’anno 2024 saranno retroattivamente adeguati a partire da marzo 2024. Il recupero delle somme dovute avverrà mediante un conguaglio, assicurando così alle famiglie di non perdere definitivamente quanto spettante per la mensilità di marzo.

È importante sottolineare che l’aggiornamento dell’ISEE può influenzare l’ammontare dell’Assegno Unico percepito rispetto a quanto ricevuto fino ad ora. Questo avviene perché l’INPS valuterà l’importo dell’assegno sulla base della nuova attestazione ISEE, la quale potrebbe riflettere variazioni nel reddito o nel patrimonio della famiglia rispetto all’anno precedente. Di conseguenza:

  • Le famiglie il cui ISEE per l’anno 2024 risulta superiore a quello del 2023 potrebbero vedere diminuire l’importo dell’Assegno Unico.
  • Al contrario, quelle con un ISEE 2024 inferiore rispetto al 2023 potrebbero beneficiare di un incremento dell’assegno.
  • Non ci saranno variazioni per i nuclei familiari il cui ISEE 2024 rimane identico a quello del 2023, così come per coloro che, nonostante variazioni nell’ISEE – in aumento o in diminuzione – si trovano al di sotto della soglia minima di reddito (17.090,61 euro per quest’anno) o al di sopra della soglia massima (45.574,96 euro).

Queste disposizioni confermano l’importanza di mantenere aggiornato l’ISEE non solo per evitare riduzioni temporanee dell’Assegno Unico, ma anche per assicurare che l’importo dell’assegno sia calcolato in maniera corretta e conforme alla situazione economica attuale della famiglia.