Istat, 1 scuola su 3 al Sud non ha pc adatti a studenti disabili

Il recente studio dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha messo in luce una realtà preoccupante riguardo l’inclusione digitale nelle scuole italiane per gli alunni con disabilità. Stando a quanto rilevato, il 27% delle istituzioni scolastiche in Italia non è equipaggiato adeguatamente con postazioni informatiche adattate per soddisfare le necessità di questi studenti; una situazione che si aggrava nel Meridione, dove la proporzione sale a una scuola su tre.

Nel dettaglio, il 73% delle scuole primarie e secondarie del Paese dispone di attrezzature informatiche specificamente adattate. Tuttavia, la distribuzione di tali risorse varia significativamente in base alla geografia del Paese. Le regioni dell’Emilia Romagna e la Provincia autonoma di Trento si distinguono positivamente, con un tasso di disponibilità dell’81%. Seguono l’Umbria e la Puglia, entrambe con una percentuale del 77%, e la Toscana e il Piemonte, che si collocano al 76%. Al contrario, la Provincia autonoma di Bolzano si trova in una posizione nettamente inferiore, con solo il 44% delle scuole attrezzate adeguatamente.

Il rapporto sottolinea anche una percezione di insufficienza infrastrutturale da parte delle stesse istituzioni scolastiche, con più di un quarto di esse che ritengono inadeguate le proprie dotazioni informatiche, una condizione particolarmente sentita nel Sud Italia.

La situazione si rivela critica soprattutto nelle scuole primarie, dove il 31% ammette di non avere un numero adeguato di postazioni informatiche adatte. Le scuole dell’infanzia non sono esentate da questa problematica, benché l’utilizzo di dispositivi specifici per i più piccoli sia leggermente inferiore, attestandosi al 27%.

In termini di strumentazione, i dispositivi informatici e multimediali personalizzati per l’insegnamento, insieme ai software didattici, rappresentano le risorse più comuni, impiegati rispettivamente dal 41% e dal 31% degli studenti con disabilità.

Questo scenario evidenzia la necessità di un maggiore impegno per garantire una piena inclusione scolastica attraverso l’adozione di tecnologie adattate, sottolineando l’importanza di un’equa distribuzione di tali risorse su tutto il territorio nazionale.

Il recente rapporto dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità per l’anno accademico 2022-2023 dipinge un quadro di sfide persistenti ma anche di progressi nel percorso educativo degli studenti disabili in Italia. Durante l’ultimo anno scolastico, il numero di alunni disabili iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado ha raggiunto quasi i 338.000, rappresentando il 4,1% del totale degli iscritti. Questo dato segna un incremento del 7% rispetto all’anno precedente, evidenziando una crescente attenzione verso le necessità educative speciali.

Nonostante l’aumento del 10% di insegnanti di sostegno, migliorando così il rapporto alunno-insegnante a 1,6, superiore a quello previsto dalla normativa vigente, persistono criticità legate alla formazione e all’assegnazione del personale. Infatti, un terzo degli insegnanti di sostegno non possiede una formazione specifica nel campo delle disabilità, e il 12% viene assegnato con ritardo, compromettendo la continuità didattica. Quest’ultima è ulteriormente minata dal fatto che il 60% degli studenti disabili cambia l’insegnante di sostegno ogni anno e il 9% addirittura durante lo stesso anno scolastico.

La distribuzione per genere mostra una prevalenza maschile, con 229 ragazzi ogni 100 ragazze. La disabilità intellettiva emerge come la problematica più comune, affliggendo il 37% degli studenti disabili, con percentuali che aumentano significativamente nelle scuole secondarie. Seguono i disturbi dello sviluppo psicologico, che colpiscono il 32% degli studenti e prevalgono soprattutto nella scuola dell’infanzia, dove raggiungono il 57%.

Anche i disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione sono frequenti, interessando quasi un quinto degli alunni con disabilità, con una maggiore incidenza nelle scuole secondarie di primo grado.

Per quanto riguarda l’attività fisica, la partecipazione è alta (92% degli alunni con disabilità) e omogenea su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, la situazione cambia quando si considerano le attività sportive extracurriculari, come le gare sportive, a cui partecipa solo il 21% degli studenti disabili, con una percentuale leggermente superiore nelle scuole medie (24%) ma inferiore nel Mezzogiorno (17%).

Questi dati sottolineano l’importanza di continuare a lavorare per migliorare l’inclusione e la qualità dell’istruzione offerta agli studenti disabili, ponendo l’accento sulla formazione degli insegnanti di sostegno, sulla stabilità didattica e sulle opportunità di partecipazione a tutte le forme di attività educative e sportive.