Bonus 1.000 euro anziani con la prestazione universale, le Novità

L’introduzione della Prestazione universale (Pu) rappresenta un importante sviluppo nelle politiche di assistenza per gli anziani non autosufficienti in Italia. Secondo le dichiarazioni della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, questa nuova misura è stata progettata per garantire agli anziani il diritto di ricevere cure adeguate nella propria abitazione. Il bonus collegato alla Pu può arrivare fino a 1.000 euro al mese e si propone di aiutare quegli anziani che, a causa di difficoltà economiche, non sono in grado di sostenere le spese necessarie per l’assistenza in caso di grave disabilità.

La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti sarà formalizzata tramite un decreto, approvato dal Consiglio dei ministri. Tuttavia, per l’effettiva implementazione della Prestazione universale, si dovrà attendere il 2025, quando partirà una fase sperimentale di due anni, supportata da un finanziamento di oltre un miliardo di euro.

Per quanto riguarda i requisiti per accedere al bonus di 1.000 euro, è importante sottolineare che questo è vincolato all’utilizzo di specifici servizi di assistenza. Di seguito, alcuni punti chiave per chiarire i criteri di accesso:

  • Condizione di Non Autosufficienza: Il bonus sarà destinato agli anziani che si trovano in una condizione di grave disabilità e non autosufficienza.
  • Situazione Economica: Sarà presa in considerazione la situazione economica del richiedente, con l’obiettivo di supportare coloro che non dispongono delle risorse finanziarie sufficienti per affrontare le spese per l’assistenza necessaria.
  • Utilizzo per Servizi di Assistenza: Il bonus sarà vincolato all’utilizzo per servizi di assistenza specifici, garantendo che i fondi vengano impiegati per il sostegno diretto agli anziani.
  • Fase Sperimentale: La misura inizierà in una fase sperimentale, permettendo di valutare l’efficacia e l’impatto del programma prima di un’eventuale implementazione più ampia.

Questa nuova misura si aggiunge all’indennità di accompagnamento già esistente, rappresentando un ulteriore passo verso un maggior sostegno alle persone anziane non autosufficienti e alle loro famiglie. La Pu mira a migliorare la qualità della vita di questi anziani, offrendo loro l’opportunità di ricevere cure adeguate nel comfort e nella familiarità della propria casa.

La Prestazione universale introduce un nuovo assegno destinato agli anziani non autosufficienti, che va a integrare l’indennità di accompagnamento, la quale nel 2024 è stata rivalutata raggiungendo 531,76 euro. Questa integrazione è rappresentata dall’assegno di assistenza, che può arrivare fino a 1.000 euro, ma è vincolato a specifici tipi di spese.

L’obiettivo di questa misura è quello di rafforzare l’assistenza a domicilio e sostenere l’autonomia personale degli anziani non autosufficienti, che sono circa 3,8 milioni secondo i dati recenti. Per accedere al bonus di 1.000 euro, che si aggiunge all’indennità di accompagnamento, i beneficiari devono soddisfare una serie di requisiti:

  • Età: Bisogna aver compiuto 80 anni.
  • Non Autosufficienza: È necessario un’accertata incapacità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o l’impossibilità di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita.
  • Livello di Bisogno Assistenziale Gravissimo: Il bisogno assistenziale deve essere classificato come gravissimo.
  • ISEE Inferiore a 6.000 Euro: Il reddito familiare, misurato attraverso l’ISEE, deve essere inferiore a 6.000 euro.

È importante sottolineare che tutti questi requisiti devono essere rispettati al momento della presentazione della domanda. Tuttavia, la possibilità di fare domanda per questo nuovo assegno sarà disponibile solo a partire dal prossimo anno.

Questa iniziativa si presenta come un passo significativo verso un supporto più ampio e mirato alle esigenze degli anziani non autosufficienti, promuovendo la possibilità di una vita dignitosa e autonoma nel proprio ambiente domestico. La Prestazione universale, quindi, non solo offre un aiuto economico, ma contribuisce anche a sostenere un approccio più umano e personalizzato nell’assistenza agli anziani.

Al momento, le modalità specifiche per richiedere la Prestazione universale, la nuova misura di supporto per gli anziani non autosufficienti, non sono ancora state rese note. È previsto che l’INPS fornisca le informazioni necessarie e metta a disposizione un collegamento dedicato sul proprio sito web, seguendo le procedure standard già adottate per altre prestazioni di supporto al reddito, come l’indennità di accompagnamento.

La possibilità di inoltrare la richiesta per la Prestazione universale sarà aperta nei prossimi mesi, ma l’integrazione prenderà effetto a partire dal 2025, e al momento è previsto che sia riconosciuta fino al 2027. L’assegno, che integra l’indennità di accompagnamento, avrà un valore mensile di 1.000 euro e potrà essere utilizzato per:

  • Remunerazione del Lavoro di Cura e Assistenza: Pagamento per il lavoro svolto da badanti che assistono l’anziano non autosufficiente.
  • Acquisto di Servizi di Assistenza: Spese per servizi destinati al lavoro di cura e assistenza forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.

Il bonus sarà erogato sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona, ed è previsto che sia esente da tassazione. È importante notare che, se la totalità dell’assegno di 1.000 euro non viene utilizzata, la parte residua dovrà essere restituita.

Oltre all’erogazione della Prestazione universale con l’assegno di assistenza, la riforma prevede l’introduzione del nuovo Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente (Snaa). Questo sistema avrà il compito di programmare e condividere tutti gli interventi pubblici nel settore sociale, sanitario e finanziario relativi agli anziani non autosufficienti.

L’obiettivo principale di queste iniziative è quello di semplificare e centralizzare i percorsi di assistenza per le persone anziane non autosufficienti, offrendo un supporto importante alle famiglie che si trovano a gestire queste situazioni. Con la creazione dello Snaa, si punta a migliorare la qualità dell’assistenza e a rendere più efficiente l’accesso ai servizi necessari.