I progetti Erasmus sono visti dagli studenti Universitari come un’opportunità da non perdere, un’esperienza formativa che gli cambierà la vita, ma non proprio è così, in quanto non tutti possono accedere ad un’esperienza alquanto costosa se non si hanno famiglie disposte ad aiutare gli studenti.
La novità che quest’anno pare aprire nuove opportunità sono i contributi della Commissione Europea, che ha deciso di stanziare un contributo più ricco, pari a 700 euro mensili, agli studenti in partenza verso mete fuori dall’Unione Europea, e 850 euro mensili agli stranieri in entrata.
Il contributo della Commissione Europea inserita dalla Commissione Europea nel Programma Erasmus+ e affidata alle Agenzie nazionali dal 2015, chiamata International Credit Mobility sarà attuata per l’anno accademico 2018/2019 offrirà opportunità di formazione all’Estero agli studenti interessati.
L’intervento dell’agevolazione economica è nato con l’intento di valorizzare e finanziare principalmente le mobilità verso il nostro continente, basti pensare che nel 2015-2016 sono stati coinvolti 26.250 studenti, di cui 18.852 ospitati in Atenei europei, provenienti soprattutto dai Paesi del Partenariato Orientale, dai Balcani, dall’Asia, dai Paesi del Sud Mediterraneo, e dalla Federazione Russa.
Il nostro Paese ha contribuito con 2.255 mobilità:
- 605 in uscita
- 1.650 in entrata.
In questa iniziativa l’Italia ogni anno riesce ad attribuire in modo efficace il 100% dei fondi provenienti dall’Europa afferma il Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire Flaminio Galli, e tale iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione e partecipazione degli Istituti di istruzione.
Lo studente che è interessato principalmente ai progetti Erasmus ha in media 24 anni e il suo soggiorno all’estero dura 5 mesi e mezzo e pare che siano molte di più gli studenti di sesso femminile che maschile a partecipare alla formazione estera.
Gli studenti stranieri che hanno partecipato all’Erasmus in Italia si è dichiarato molto soddisfatto dell’esperienza fatta e pare che tutti i partecipanti all’esperienza all’estero hanno affermato di avere le idee più chiare in merito alle proprie aspirazioni professionali.