“Codice rosso”, arriva a scuola il corso per riconoscere la violenza di genere

A Benevento è attualmente in corso un corso-pilota rivolto a professionisti chiamati a identificare la violenza di genere. Dal 2017, nella stessa località, è stato istituito uno spazio di ascolto dedicato alle persone vulnerabili. Il procuratore di Benevento, Aldo Policastro, si dichiara sorpreso ma soddisfatto per il successo dell’iniziativa promossa dalla Procura: un corso di alta formazione sul “Codice Rosso” e sulla violenza domestica, di genere e per la tutela delle persone vulnerabili.

Il corso, avviato recentemente e in programma fino a giugno 2024, è realizzato in collaborazione con il Tavolo Tecnico Interistituzionale e rientra nel progetto “Luana. Prevenzione della violenza e Empowerment”, supportato dalla Fondazione con il Sud e coordinato dalla cooperativa Eva. L’iniziativa è destinata a magistrati, avvocati, forze dell’ordine, operatori sanitari, psicologi, docenti e assistenti sociali, con l’obiettivo di favorire il riconoscimento precoce della violenza intrafamiliare e di genere.

Il corso mira inoltre a fornire una conoscenza approfondita del fenomeno della violenza contro le donne nelle sue sfaccettature sociali, culturali, psicologiche e giuridiche, al fine di prevenire la vittimizzazione secondaria e promuovere la creazione di reti territoriali sinergiche ed efficaci.

“In questo periodo, si avverte una notevole sensibilità, con un aumento evidente dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin”, nota il procuratore. Aldo Policastro, magistrato di lunga esperienza (ha prestato servizio per lungo tempo presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli) e di particolare sensibilità sociale nei confronti dei più vulnerabili, si ispira alla Costituzione e al Vangelo come suoi principali punti di riferimento, cercando di applicarli costantemente, come ribadito in questa circostanza.

Il corso attuale rappresenta un completamento degli sforzi a lungo compiuti in materia di violenza di genere. “Il fenomeno è diffuso anche nel nostro territorio, con un incremento non significativo ma costante nel corso degli anni. Dopo l’entrata in vigore del Codice Rosso, abbiamo assistito a un aumento delle denunce, degli interventi e dei processi, ma successivamente la situazione si è stabilizzata. Tuttavia, i numeri rimangono elevati, con almeno 5-6 casi trattati ogni giorno. Fino a oggi, però, non abbiamo registrato alcun femminicidio”.

Per gestire questa problematica, è attiva una sezione specializzata composta da quattro sostitute procuratrici che si occupano specificamente di violenza di genere, affiancate da un’unità di polizia giudiziaria che fa parte anche dello spazio di ascolto.

Tuttavia, consapevole che indagini e processi da soli potrebbero non essere sufficienti, il procuratore Policastro ha sottolineato che, appena insediatosi nel 2017, è stato firmato un protocollo d’intesa con la cooperativa Eva e il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, dando così vita a uno spazio di ascolto dedicato alle persone vulnerabili e alla violenza di genere.

Lo spazio di ascolto, aperto due volte a settimana e dotato di personale specializzato tra cui polizia giudiziaria, psicologo e avvocato, rappresenta un fondamentale punto di riferimento. All’interno di questo contesto, è stato istituito un Tavolo Tecnico Interistituzionale che coinvolge 27 soggetti del territorio, tra cui ASL, ospedali, Ambiti, Consiglio dell’Ordine degli avvocati, Tribunale, Procure e Università. Questo tavolo costituisce una rete effettiva a tutela delle donne e delle persone più vulnerabili. Lo scorso anno sono state formulate Linee Guida comuni per affrontare il tema in modo omogeneo e integrato dall’inizio alla fine.

Il procuratore sottolinea l’importanza della formazione all’interno di questo contesto, sia attraverso sessioni di formazione interna due volte l’anno tra procura e polizia giudiziaria, sia attraverso un corso esterno rivolto a coloro che si occupano professionalmente di queste tematiche. La formazione trasversale è ritenuta essenziale per affrontare questioni più ampie che vanno oltre l’ambito processuale, includendo la disparità di potere tra uomo e donna, pregiudizi, stereotipi, modalità di intervento, il profilo sanitario e l’accoglienza.

Il corso è stato creato grazie alla collaborazione delle diverse realtà presenti nella rete. Il procuratore Policastro enfatizza che, sebbene si cerchi di fornire una risposta immediata, l’obiettivo è di essere completi, tenendo sempre presente i diritti della difesa. “Dobbiamo mantenere il punto: le garanzie dell’imputato vanno garantite sempre. La Costituzione vale per tutti, per le vittime e per gli imputati”.