Inps, dal 2024 attivi i servizi del wallet per l’identità digitale

INPS a febbraio sarà resa disponibile la carta delle disabilità. Contestualmente, nel medesimo periodo, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale avvierà la proof of concept della piattaforma, la quale è prevista essere completamente operativa a partire da giugno 2024. Secondo il cronoprogramma nei primi mesi del 2024, la carta delle disabilità dell’INPS sarà operativa e pronta per integrarsi nel pacchetto di servizi dell’IT Wallet.

Inps, dal 2024 attivi i servizi del wallet per l’identità digitale

Quest’ultimo è un contenitore digitale progettato per raccogliere i principali documenti d’identità di ciascun cittadino. Nel medesimo periodo, è previsto che il Dipartimento per la Trasformazione Digitale presenti la prima prova del concetto (proof of concept) del wallet.

Tale sistema è destinato a diventare completamente operativo a partire da giugno 2024. Questo annuncio è stato fatto in occasione delle celebrazioni per il 125º anniversario dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) durante un incontro dedicato all’interoperabilità dei servizi pubblici.

Dall’incontro è emerso chiaramente l’importanza di intraprendere con decisione la strada della digitalizzazione per rendere più efficienti ed efficaci i servizi. Questo coinvolge non solo la pubblica amministrazione ma anche tutti i soggetti, come consulenti del lavoro o patronati, che interagiscono con i dati della pubblica amministrazione, utilizzando tutti gli strumenti tecnologici disponibili per raccogliere e analizzare dati e informazioni, compresa l’intelligenza artificiale.

Vincenzo Fortunato, esperto del Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale, ha annunciato che tra gennaio e febbraio sarà disponibile la prova del concetto (proof of concept) del wallet. Una volta completamente operativo, questo conterrà la carta d’identità elettronica, la tessera sanitaria digitale, la licenza di guida e la carta europea della disabilità. Questa novità è presentata come un esempio di interoperabilità per la Pubblica Amministrazione.

Massimiliano D’Angelo, direttore tecnologie, informatica e innovazione dell’INPS, ha spiegato come l’emergenza Covid abbia segnato un punto di svolta nell’utilizzo dei servizi digitali per la pubblica amministrazione e per il sistema Paese nel suo complesso.

Nel 2020, il cambiamento di paradigma è stato evidente: gli utenti, costretti a rimanere chiusi in casa, hanno sviluppato nuove esigenze in termini di fruibilità dei servizi. Ciò ha portato a una riorganizzazione interna e a una costante interazione con gli stakeholder, anche per superare il tabù del “si è sempre fatto così”.

D’Angelo ha sottolineato che l’INPS non è più solo un erogatore di servizi, ma un ente capace di mettere il proprio patrimonio di dati a disposizione di altre amministrazioni, consentendo loro di erogare servizi in modo più efficiente.

Nel contesto dell’immagazzinamento, dello scambio e dell’analisi dei dati, l’intelligenza artificiale svolge e svolgerà un ruolo di primaria importanza. Sarà in grado di abilitare l’utilizzo dei dati per sviluppare nuovi servizi, anche condivisi tra più amministrazioni, come nel caso del wallet appena annunciato. Secondo l’INPS, non si deve pensare solo all’intelligenza artificiale generativa e al deep learning, ma anche all’aspetto cognitivo su cui è necessario lavorare.

L’esempio fornito è il consulente digitale delle pensioni, che rappresenta una sintesi tra un approccio proattivo e un modello interattivo basato sull’intelligenza artificiale, in grado di analizzare la storia dell’utente.