L’Estonia si erge come uno dei pionieri europei nella rivoluzione digitale, un traguardo di particolare rilievo considerando il suo contesto storico post-sovietico. Il processo di ristrutturazione delle sue istituzioni di governo, avviato nel 1991, ha gettato le fondamenta per un innovativo approccio digitale che ha permeato in modo significativo anche il settore dell’istruzione.
Nel contesto della rivista di geopolitica “Le Grand Continent”, il Ministro dell’Istruzione estone, Kristina Kallas, ha sottolineato che il curriculum nazionale dell’Estonia si propone di definire obiettivi di competenze generali, compresi importanti sviluppi nelle abilità sociali e digitali. In tale contesto, strumenti come ChatGPT non sono specificamente prescritti, consentendo agli insegnanti la flessibilità di scegliere i metodi più idonei per integrare la tecnologia nell’insegnamento.
Tale approccio si adatta alle diverse esigenze psicologiche e tecnologiche degli studenti, passando dal ruolo diretto dell’insegnante nelle classi più giovani a un approccio più autonomo e di mentoring nelle classi superiori.
L’Estonia ha posto una forte enfasi sulla formazione continua degli insegnanti, concentrandosi in particolare sullo sviluppo delle competenze digitali e cognitive. In un mondo sempre più guidato dalla tecnologia, è essenziale che gli insegnanti siano dotati non solo della conoscenza degli strumenti digitali, ma anche della capacità di operare in modo efficace in tali ambienti.
Il sistema educativo dell’estonia ha saputo mettere in atto una transizione significativa, spostandosi dall’accento sulle competenze cognitive di base a un focus più ampio sulle abilità avanzate, tra cui il pensiero critico, la comunicazione efficace, il pensiero sistemico e la capacità di prendere decisioni etiche.
Questo cambiamento riflette la consapevolezza della necessità di preparare gli studenti a un mondo in costante evoluzione, dove l’adattabilità e l’innovazione sono competenze cruciali.
L’Estonia ha saputo trasformare le sfide derivanti dal periodo post-sovietico in opportunità per una profonda rivoluzione digitale. Il suo approccio progressista nell’ambito dell’educazione funge da modello globale, dimostrando che l’innovazione tecnologica e l’adattabilità possono guidare il successo educativo in un mondo in continua evoluzione.
Sul tema della possibile centralizzazione delle politiche educative a livello europeo, Kallas afferma categoricamente: “Non sono favorevole alla centralizzazione delle decisioni relative ai contenuti e ai programmi scolastici a livello europeo; l’istruzione dovrebbe rimanere una competenza nazionale. Sulla base dell’esperienza dell’Estonia, dove l’autonomia nell’istruzione è considerata un valore fondamentale associato a risultati educativi migliori, credo fermamente che sia essenziale non compromettere questa autonomia a livello di Unione Europea”.