Scuola, il Cts avverte sui pericoli della Didattica a Distanza, la salute degli studenti è a rischio

Nelle ultime settimane nella maggior parte delle scuole italiane si sta facendo nuovamente ricorso alla Didattica a Distanza, un provvedimento quanto mai necessario vista la seconda ondata di Covid 19 che ha investito in pieno il nostro paese, dove il numero dei positivi ogni giorni va ben oltre le 30.000 unità, il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) ammonisce però sull’uso eccessivo della DAD in particolare modo il CTS mette in evidenza quali sono i rischi per la salute degli studenti nel caso di un eccesso di DAD.

Nelle ultime settimane la didattica a distanza sta interessando quasi tutte le scuole le superiori, le seconde e le terze medie, mentre restano le lezioni in presenza per le scuole medie e le scuole elementari, idem anche per gli asili nido, dopo il ricorso alla DAD per molti mesi durante la prima ondata ora si prospettano altri mesi di DAD e per questo il Comitato Tecnico Scientifico ha lanciato l’allarme sull’uso eccesso della DAD e su quelli che possono essere i rischi anche a lungo termine.

Secondo il Comitato Tecnico Scientifico la Didattica a Distanza  ha forte impatto sulla salute mentale dei giovani se viene applicata per lungo tempo, la conferma arriva anche da Silvio Brusaferro il quale evidenzia come la dad non debba essere utilizzata per lunghi periodi, i maggiori rischi sono per la fascia di età compresa tra i 12 e i 19 anni.

I ragazzi hanno già subito un trauma nei mesi scorsi, un nuovo blocco e una nuova Dad potrebbe avere effetti anche molto gravi non solo sui soggetti più fragile, ma in generale su tutti i ragazzi.

Il pediatra Giorgio Tamburlini, presidente del Centro per la salute del bambino di Trieste, ha affermato che i danni della Dad sono stati tanti e hanno riguardato tutti: «La Dad non è stata efficace, la mancanza di sostegni per i bambini con difficoltà di apprendimento, la povertà, anche culturale, di certi contesti familiari hanno esacerbato le situazioni già problematiche», ma anche chi ha avuto i mezzi ed è stato assistito da nonni o genitori ha risentito della nuova modalità di svolgimento della didattica.

«La maggior parte dei piccoli ha accumulato un ritardo educativo. Sarà dura recuperarlo e rischiamo che peggiori», ha poi concluso l’esperto.

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