La diffusione del Covid 19 ha creato problemi non solo di salute in quei stati in cui si è diffuso, ma una volta che ha allentato la morsa ha lasciato dietro di sè dei danni soprattutto sotto il profilo economico, ad esempio nel nostro paese sotto l’aspetto degli stupendi e delle pensioni è cambiato molto, secondo la Cgia ad oggi dopo il Corona Virus si pagano più pensioni che stipendi, questo affermano i dati emersi degli ultimi mesi nel settore delle pensioni e del lavoro.
Per il mese di maggio i dati indicano che il numero delle pensioni pagate in Italia ha superato quello degli stipendi pagati dei lavoratori in attività, in particolare il numero delle persone che lavora con un occupazione è sceso a 22,77 milioni, mentre le pensioni sono cresciute a 22,78 milioni.
La Cgia di Mestre evidenzia che i numeri pubblicato prendono in considerazione il normale flusso in uscita dal mercato del lavoro per limiti d’età e per effetto di quota 100, da gennaio il numero delle pensioni è cresciuto di 220mila unità.
Il fatidico sorpasso tra le pensioni pagate e gli stipendi dei lavoratori dipendenti è avvenuto proprio in questi mesi, dove ci sono stati molti licenziamenti ed al tempo stesso sono aumentati molto il numero dei pensionati, è lapalissiano che se si continua cosi il sistema pensionistico italiano ben presto collasserà, i pensionati costano allo stato 293 miliardi di euro all’anno, il 16,6% del Pil, per questo motivo il Governo ha già messo in cantiere una riforma del sistema pensionistico ma che non verrà messa in campo prima di 2 anni, infatti il prossimo anno la Quota 100 è stata riconfermata.
Anche se gli ultimi dati disponibili a livello territoriale non sono recenti, tutte le otto regioni del Sud hanno un numero di pensioni superiore a quello degli occupati. Tra le province meridionali solo tre segnano un saldo positivo (più lavoratori attivi che pensioni erogate): Teramo, Ragusa e Cagliari. Al Nord invece l’unica Regione che arranca è la Liguria, con saldo negativo in tutte le 4 province, mentre nel Friuli Venezia Giulia il saldo è pari a zero. Al Centro male anche l’Umbria e le Marche.