Abilitazione all’Insegnamento dei Docenti, scontro tra Pd e M5s, ultime novità

Sull’abilitazione all’insegnamento per il Reclutamento dei docenti è scontro tra il partito democratico e il movimento 5 stelle, infatti il governo ha messo in discussione il sistema attualmente vigente in materia di reclutamento degli insegnanti per la scuola, ad oggi quella in vigore è quella della Buona Scuola varata dall’allora governo Renzi, ma il partito democratico non è dello stesso avviso.

L’attuale governo sta cercando di mettere delle toppe al meccanismo di abilitazione con la pubblicazione di nuovi di concorso mediante il quale verrà data la possibilità ai docenti candidati di conseguire l’abilitazione all’insegnamento.

Da mesi si attendono novità sui nuovi PAS (Percorsi abilitanti speciali), ma il MIUR ha deciso di prendersi del tempo così da capire se potrebbero esserci delle alternative più valide, anche perchè come detto tra le due forze politiche che al momento compongono il governo (5 Stelle e Pd) è nato uno scontro che vede le due forze contrapposte e con idee discordanti.

Le idee del Movimento 5 Stelle sono quelle di puntare ad una riforma del reclutamento partendo direttamente dal percorso universitario mettendo in campo un apposito percorso di laurea triennale uguale per tutti, per poi avviare nelle lauree specialistiche dei percorsi abilitanti per l’insegnamento.

Un’idea quella del Movimento 5 Stelle che non trova d’accordo il PD il quale propende per il ripristino del progetto originario contenuto nella Buona Scuola, ossia un percorso di formazione e orientamento da avviare al termine di un concorso scuola.

Il PD vorrebbe ripristinare il percorso abilitante FIT descritto dalla riforma del reclutamento attuata con la legge delega della Buona Scuola che, ricordiamo, era così composta:

  • partecipazione al concorso aperta ai candidati che oltre alla laurea che consente l’accesso all’insegnamento hanno conseguito i 24 CFU nelle discipline antro-psico-pedagogiche;
  • superamento del concorso scuola;
  • avvio di un percorso di formazione iniziale e tirocinio triennale per i candidati che hanno superato il concorso. Un percorso triennale, con il quale i candidati andrebbero a stipulare un contratto retribuito per il FIT con l’USR di competenza, durante il quale andrebbe a percepire un compenso per le attività di supplenza svolte.

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