Il percorso formativo per diventare personal trainer

Qual è il percorso di formazione e professionale che si deve seguire per intraprendere una carriera in qualità di personal trainer? Il punto di partenza ideale è rappresentato senza dubbio da un Corso Personal Trainer: l’Accademia Nazionale Fitness, per esempio, mette a disposizione corsi di abilitazione alla professione in tutta Italia, e ogni anno rilascia più di 2.500 diplomi riconosciuti Asi e Coni. In tutte le principali città del nostro Paese è possibile frequentare questi corsi, che prevedono una parte di teoria e una di pratica. Il programma teorico, in particolare, si svolge attraverso la formazione a distanza, con una piattaforma di e-learning che permette di acquisire tutte le competenze richieste nell’ambito della fisiologia, dell’anatomia e di molte altre materie tecniche.

Chi è il personal trainer

A questo punto vale la pena di soffermarsi per descrivere con più precisione chi è il personal trainer, quali sono le sue mansioni e quali competenze gli vengono richieste. Un allenatore personale non è altro che un professionista qualificato il cui compito è quello di occuparsi del benessere dei propri clienti, non solo dal punto di vista fisico ma anche a livello mentale. La sua attività prevede la programmazione di esercizi che sono finalizzati al conseguimento di risultati che potranno essere visibili sul breve, sul medio o sul lungo termine.

Come vengono elaborati gli esercizi

I diversi allenamenti sono progettati e messi a punto in funzione delle caratteristiche e delle esigenze di chi dovrà metterli in pratica. Quel che contraddistingue il modus operandi di un personal trainer, infatti, è proprio la capacità di individuare un piano di allenamento ad personam per ogni cliente: in effetti ciascun individuo ha bisogni specifici sia sotto il profilo psicologico che sul piano fisiologico. Inoltre, ognuno di noi parte da un livello di allenamento diverso e da una particolare preparazione fisica.

Il lavoro di un personal trainer: teoria e pratica

Prima di mettersi al lavoro studiando gli esercizi più adatti alle esigenze di ciascun cliente, il personal trainer deve valutarne le condizioni fisiche. L’improvvisazione in questo campo non solo è inutile, ma si rivela addirittura pericolosa, perché un allenamento mal strutturato può essere fonte di infortuni. Ecco, quindi, che prima di tutto l’allenatore deve procedere a un’intervista che serve a capire le richieste e gli obiettivi del cliente; dopodiché è la volta di una valutazione completa di carattere antropometrico e funzionale. È solo a questo punto che un piano di allenamento può essere elaborato e messo in atto.

Dopo la stesura del programma di allenamento

Ovviamente il lavoro del personal trainer non si esaurisce nel momento in cui il piano di allenamento viene stilato: esso, infatti, deve anche essere valutato con il passare del tempo, e in particolare è opportuno verificare e mettere alla prova la sua efficacia. Non è sufficiente, dunque, essere appassionati di attività fisica per cimentarsi in questa professione: al di là della passione, infatti, serve una formazione completa e, soprattutto, tale da coinvolgere più discipline, che non attengono unicamente al campo sportivo ma hanno a che fare anche con l’alimentazione e l’educazione alla salute. Fermo restando che un personal trainer non è né un nutrizionista né un medico.

Serve essere laureati per diventare personal trainer?

Il possesso del diploma di laurea non è obbligatorio per chi ha intenzione di avviare una carriera in questo settore, ma di certo rappresenta una marcia in più e soprattutto consente di presentarsi ai clienti come professionisti qualificati. Il consiglio è quello di seguire un corso in scienze delle attività motorie e sportive, per poi eventualmente continuare con la laurea magistrale in scienze e tecniche avanzate dello sport o in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate.

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