Accordo Miur e McDonald’s per Alternanza scuola-lavoro

miur-mcdonalds-scuola-lavoroIl Ministero dell’Istruzione con la collaborazione di 15 aziende ha deciso di portare avanti un progetto scolastico che prevede l’insediamento formativo di giovani che frequentano gli istituti superiori per formarli dal punto di vista lavorativo a seconda dell’indirizzo di studi prescelto.

Molte le polemiche per questo progetto previsto dal Miur in quanto gli studenti si sentirebbero “schiavi” non retribuiti secondo le dichiarazioni degli studenti rilasciate durante la manifestazione tenutasi dinanzi ad una delle aziende che collaborano con il progetto in questione.

Tutti gli studenti scesi in piazza guidati dal Fronte Gioventù Comunista (FGC) hanno protestato

davanti alla sede di via Stelvio a Milano della multinazionale americana McDonald’s che in accordo con il Miur aveva dato la sua disponibilità per collaborare nel progetto scuola-lavoro.

Uno degli striscioni degli studenti che più ha destato polemica è stato quello che citava la frase: “Benvenuti studenti schiavi” che è stato innalzato innanzi alle sedi della multinazionale McDonald’s.

Il progetto del Miur che accorpa le esperienze scuola- lavoro ha come scopo quello di formare gli studenti e per dar vita applicativa agli argomenti studiati sui testi scolastici, infatti ogni studenti che prenderà parte al progetto scuola-lavoro avrà possibilità di formarsi attraverso le istruzioni di un tutor che lo seguirà in tutte le fasi dell’azienda per dimostrare tutte le sfaccettature dell’azienda presso il quale svolgerà la sua esperienza scuola-lavoro.

Il Fronte Gioventù Comunista (FGC) attacca attraverso il portavoce responsabile del fronte Riccardo Sala, il Ministero della Pubblica istruzione chiedendo la cancellazione immediata del progetto scuola-lavoro, in quanto non proficuo per gli studenti, ma solo per le aziende che hanno accettato di partecipare al progetto.

Le 15 aziende secondo il responsabile FGC sfrutterebbero giovani studenti per lavorare senza retribuzione, incrementando solo i profitti aziendali avendo più collaboratori a lavorare presso le proprie aziende e per lo più a titolo gratuito senza gravare quindi sul reddito annuo aziendale.

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