Diplomati magistrali fuori dalle GaE, ecco la sentenza della Plenaria, ultime novità

Ieri il Consiglio di stato ha emesso la sentenza sulla questione legata ai Docenti Diplomati Magistrali, una vicenda che si trascina oramai da più di 1 anno e che ha visto diverse volte ribaltare la decisione di includere o meno i docenti dalla Gae Graduatorie ad Esaurimento.

Diplomati magistrali fuori dalle GaE, ecco la sentenza della Plenaria, ultime novità

Il consiglio di stato ha deciso la sorte dei docenti diplomati magistrali, con la sentenza di ieri quasi 50.000 docenti saranno esclusi dalle GAE Graduatorie ad esaurimento e rinunciare quindi all’assunzione, questo significa che i suddetti docente per ottenere il ruolo non potranno attendere lo scorrimento della graduatoria ma dovranno affidarsi al concorso pubblico.

L’ultima sentenza emessa dall’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato riprende quanto già stabilito nella sentenza del dicembre 2017 con la quale scatenò un vero e proprio caos nella scuola materna e in quella elementare affermando che “Il solo diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle Gae del personale docente ed educativo”, la sentenza del 2017 arrivò quando circa 6mila docenti erano stati già assunti, per questo motivo i suddetti docenti si videro trasformare il loro contratto da tempo indeterminato a tempo determinato fino al 30 giugno, data che consentiva loro di terminare l’anno scolastico.

Dal 2017 si sono succedute diverse sentenze che di fatto hanno fatto passare la patata bollente da un tribunale all’altro ma alla fine poco è cambiato, con l’ultima sentenze del Consiglio di Stato, nonostante le proteste di associazioni e sindacati, non è tornato sui suoi passi, escludendo di fatto i docenti dalle GAE, l’unico aspetto consolativo resta l’abilitazione all’insegnamento delle maestre diplomate magistrali prima del 2002 ma non l’accesso alle Graduatorie ad esaurimento (Gae).

I sindacti subito sono intervenuti sulla sentenza, Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief afferma che questa sentenza viola un principio cardine del diritto sulla certezza del giudicato: non si può cambiare orientamento in questo modo, anche nel rispetto della fiducia che i cittadini ripongono nella legge.

Anief, fa sapere il presidente, attende il mese di marzo quando la Corte di Cassazione si pronuncerà sulla richiesta di annullamento della prima sentenza dell’Adunanza plenaria, quella del 2017, e a catena riguarderà anche quest’ultima sentenza emessa.

Nell’attesa di ulteriori novità derivanti dai procedimenti attivati i docenti interessati dalla sentenza non rimane altro che tentare la strada del concorso straordinario lanciato dal ministro all’istruzione Bussetti nell’autunno scorso.

Il concorso ha ricevuto oltre 42 mila domande di partecipazione con oltre 48 mila istanze, considerando chi si è proposto sia per la scuola dell’infanzia, sia per la primaria. Non sarà una prova selettiva ma solo un colloquio orale: sono ammessi i docenti in possesso di diploma magistrale entro l’anno scolastico 2001-2002 e quelli che hanno conseguito la laurea abilitante in Scienze della formazione primaria.

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