Concorso Diplomati Magistrali, per Bussetti è in linea con l’azione del Governo

In un precedente articolo abbiamo dato la notizia di un emendamento incluso nel decreto dignita che prevede un concorso straordinario per i docenti Diplomati Magistrali (qui la notizia), sull’emendamento è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione Bussetti il quale ha giudicato molto positiva la soluzione trovata dal governo per i diplomati magistrali, per il Ministro approvare il decreto legge dignità significa risolvere diverse questioni in sospeso, come il problema dei diplomi magistrali e si dice soddisfatto in quanto si studieranno soluzioni in grado di garantire la continuità didattica agli studenti e si garantiranno il rispetto delle aspettative dei diplomati magistrali coinvolti in tale situazione.

Il Concorso straordinario per i docenti diplomati magistrali non sarà aperto a tutti come ha spiegato il presidente della Commissione Istruzione alla Camera Luigi Gallo si tratta di 12mila posti aggiuntivi per l’infanzia e la scuola primaria rivolti ai diplomati magistrali e ai laureati in scienze della formazione.

Il bando sarà riservato ai docenti diplomati magistrale già assunti in ruolo con riserva dalle GaE che nell’a.s. 2018/19 prenderanno servizio regolarmente per non compromettere l’avvio dell’anno scolastico, ma quando riceveranno la sentenza di merito e l’ufficio scolastico predisporrà la rescissione del contratto (entro 120 giorni) subiranno la revoca del contratto a tempo indeterminato e la trasformazione dell’incarico in supplenza al 30 giugno 2019.

Ricodiamo inoltre che il concorso non sarà selettivo, non ci sarà quindi nessuna prova d’esame per essere ammessi al bando, molti si chiedono anche quali saranno i tempi di realizzazione, purtroppo nell’emendamento i tempi di realizzazione del bando non sono menzionati, ma secondo le previsioni si dovrebbero avere le graduatorie del concorso straordinario in tempo per l’a.s. 2019/20, ma i tempi per tutti i passaggi prima di arrivare al bando vero e proprio per presentare la domanda sono ancora numerosi.

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