Sciopero scuola 30 novembre: lezioni a rischio, ecco le ultime novità

Sciopero scuola 30 novembre 2018 – Il prossimo 30 novembre è in arrivo la protesta del corpo docente che ha deciso in tale data di scioperare per l’insoddisfazione verso le politiche messe in atto dal Ministero dell’istruzione.  I tanti docenti di ruolo insieme a tutto il personale scolastico di ruolo e non, hanno deciso di far valere le loro idee e scioperando a causa dello stato di precarietà e per la scarsa salvaguardia dei diritti dei docenti e debole potere contrattuale.

La comunicazione della giornata di sciopero del 30 novembre arriva già dopo le giornate di sciopero del 12 e del 16 e 17 novembre, ma questa volta ci sarà un “blocco” delle lezioni molto più influente, in quanto sono coinvolti i docenti di scuole medie e superiori.

Lo sciopero di venerdì 30 novembre 2018 è stato promosso dall’USB Scuola e da altri sindacati, trovando adesioni di tutto il personale scolastico di ruolo e non, docente e non docente, dirigente e all’estero, una vera e propria “rivolta” contro il precariato e contro l’insoddisfazione verso le politiche messe in atto dal Ministero dell’istruzione.

Sciopero 30 novembre: le motivazioni

Le motivazioni che hanno spinto a scioperare sono molteplici ma alla base c’è l’insoddisfazione della categoria verso le politiche messe in atto per la scuola e per i docenti che vengono considerate molto deludenti, in primis, come si può leggere sul sito USB, c’è l’inadeguatezza di organici per quanto riguarda i docenti, unita alla precarietà che sembra non potersi risolvere in breve-medio termine.

Ad esempio il concorso pubblico riservato ai docenti della scuola dell’infanzia secondo la categoria dei docenti ha messo a disposizione un numero di posti più basso rispetto alla reale esigenza che ad oggi è nelle scuole pubbliche, come anche la situazione dei docenti di ruolo, molti di loro sono soggetti ancora al trasferimento per via della cosiddetta “Fase C” della legge 107, altri docenti invece vedono un rinnovo contrattuale debole sia sotto il profilo economico che per la salvaguardia dei loro diritti, svilendo il loro ruolo di educatori e lavoratori all’interno della scuola.

Sciopero 30 novembre: la situazione nelle scuole

Per quanto riguarda la situazione nelle scuole è una situazione che va analizzata al momento, il Ministero ha diffuso la circolare dello sciopero a tutte le scuole, uno sciopero dove si prevede un’elevata adesione e per tanto il 30 novembre in molte scuole potrebbero verificarsi disagi e le lezioni potrebbero non essere assicurate.

La circolare pubblicata dal Ministero dell’Istruzione dovrà essere diffusa nelle scuole, ed essere letta e conosciuta sia dagli studenti che dalle famiglie, che in base a questo e alla possibile adesione di molti professori allo sciopero, potrebbero decidere di tenere a casa i propri figli.

30 novembre: cosa vuole ottenere lo sciopero

Lo sciopero si svolgerà nelle pricipali città italiane ma il cuore della protesta sarà a Roma, in Viale Trastevere, davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione, alle ore 9.30, ma cosa chiede nello specificato questo sciopero al Governo centrale ed in particolare al Ministero dell’Istruzione? Vediamo di seguito cosa chiedono i sindacati e i docenti:

1. l’abolizione dell’ASL e l’eliminazione dell’invalsi
2. una vera quota 100 e l’immissione in ruolo su tutti i posti liberi
3. una mobilità equa che permetta il rientro degli esiliati
4. ruolo per chi ha 36 mesi di servizio
5. assunzioni per gli ATA per coprire il fabbisogno nelle scuole
6. internalizzazione dei servizi gestiti dalle cooperative e l’assunzione diretta degli ex LSU ATA ad essi adibiti
7. reali aumenti salariali
8. rifiuto della regionalizzazione
9. ritiro della delega sul sostegno
10. integrazione degli alunni stranieri e inserimento di italiano L2 in tutte le scuole.

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