Aumentare o anticipare la pensione? Si può, grazie al riscatto della laurea

Frequentare l’università e conseguire la laurea rappresenta un importante traguardo sia a livello personale sia come base per la ricerca del lavoro desiderato. Il valore aggiunto apportato dal periodo di studi universitari non finisce qua, infatti è stata prevista per i laureati la possibilità di riscattare gli anni necessari al raggiungimento del titolo e convertirli a fini previdenziali accrescendo l’anzianità contributiva.

Quali sono i vantaggi di riscattare la laurea? Come può tornare utile per valorizzare la propria pensione, non solo pubblica? Può anche affiancarsi all’adesione a un fondo di previdenza integrativa?

Riscatto della laurea: aumentare il vitalizio o anticipare l’ingresso alla pensione 

Utilizzare gli anni del proprio corso di studi a fini pensionistici permette di accedere a due vie alternative:

  • da un lato permette di godere di un vitalizio più elevato una volta raggiunta l’età pensionabile. Questa opzione sarà utile soprattutto per coloro che sono entrati nel mondo del lavoro dopo aver compiuto i trent’anni in quanto, grazie al riscatto, l’importo della pensione verrà ricalcolato sulla base di un montante contributivo più elevato
  • dall’altro è possibile anticipare la pensione in quanto gli anni riscattati vanno ad aumentare l’anzianità contributiva maturata. Si tratta di una possibilità importante soprattutto per coloro che dopo aver concluso gli studi universitari hanno iniziato subito a lavorare.

Requisiti per richiedere il riscatto della laurea

Per poter presentare la domanda di riscatto è in primo luogo necessario aver conseguito il diploma di laurea o altro titolo a esso equiparato (diplomi di specializzazione, dottorati di ricerca, titoli conseguiti all’estero purché abbiano valore legale anche in Italia).

Il richiedente è libero di scegliere se riscattare l’intero ammontare del periodo di studi in corso o, in alternativa, richiedere il riscatto di singoli periodi.

Non possono invece essere riscattati i periodi di studio in cui il richiedente è stato studente lavoratore in quanto per quei periodi sono già stati versati i contributi previdenziali, né possono essere riscattati gli anni universitari fuori corso.

Riscatto della laurea: a chi fare la domanda e quanto costa?

Gli interessati devono presentare la richiesta di riscatto online tramite l’apposito servizio messo a disposizione sul sito dell’INPS. La domanda può essere presentata in qualsiasi momento, quindi è possibile riscattare la laurea subito dopo aver conseguito il titolo, oppure attendere e riscattarla dopo anni. Non ci sono termini in tal senso.

Se la domanda viene presentata mentre il richiedente risulta essere occupato allora il costo del riscatto verrà agganciato alla durata del periodo di cui viene chiesto il riscatto, all’età, al sesso e soprattutto all’ammontare del reddito del lavoratore al momento della presentazione della domanda.

Se invece la domanda viene richiesta da un soggetto che risulta ancora inoccupato e che non abbia ancora iniziato l’attività lavorativa allora l’ammontare dell’importo del riscatto viene rapportato a un livello retributivo minimo.

Per capire il meccanismo del costo del riscatto è utile fare due esempi (fonte INPS):

  • un impiegato di 27 anni alla prima occupazione che, al momento della richiesta, percepisce un reddito annuo di 22.113 euro, potrà riscattare 4 anni di studi al costo di 29.189 euro
  • un’impiegata 40enne che percepisce un reddito di 35.949 euro al momento della richiesta, potrà riscattare 4 anni di corso di laurea tramite il versamento all’INPS di 65.304 euro

Dagli esempi si evince che prima si presenta la domanda di riscatto  meglio è, in quanto essendo i costi rapportati al reddito percepito al momento della presentazione della domanda, minore è il reddito e minori sono i costi. L’ideale sarebbe fare domanda di riscatto prima di iniziare qualsiasi attività lavorativa.

Coloro che hanno chiesto di riscattare la laurea sono liberi di scegliere il metodo di pagamento che preferiscono. Possono infatti scegliere di farlo in un’unica soluzione, attraverso un singolo pagamento, oppure dilazionando il pagamento fino a 120 rate mensili (lungo un periodo massimo di 10 anni) alle quali non viene applicato alcun interesse.

Riscatto a costi ridotti: ecco cosa prevede il nuovo disegno di legge

Recentemente è stato presentato in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati un disegno di legge che, se verrà approvato, prevederà la possibilità di riscattare gli anni di laurea a costi ridotti per i nati dopo il 1980 che hanno un reddito imponibile annuo inferiore a 15.000 euro e riduzioni anche per i nuovi immatricolati che avranno la possibilità di iniziare a pagare fin dall’inizio del percorso di studi il riscatto, congiuntamente al pagamento delle tasse universitarie.

Questa misura è volta ad agevolare i giovani laureati, rendendo più equilibrato il sistema previsto per il riscatto della laurea.

Riscatto laurea è vantaggi fiscali

Nonostante i costi elevati di questo istituto, viene data una mano dallo Stato grazie alla possibilità di detrarre o dedurre quanto versato per il riscatto. Coloro che versano le somme per il riscatto a proprio nome possono dedurre quanto versato per il riscatto dal proprio reddito ai fini IRPEF senza alcun limite. Coloro che invece versano per un soggetto fiscalmente a loro carico hanno la possibilità di detrarre tali costi nel limite del 19% di quanto versato.

Il riscatto della laurea: pensare al proprio benessere futuro

Il riscatto della laurea si rivolge a tutti coloro che vogliono pensare per tempo al proprio futuro e aumentare il proprio benessere. Grazie a questo istituto è possibile aumentare la propria anzianità contributiva e poter contare su un vitalizio più elevato o accedere in via anticipata alla pensione. Ma oltre a questa possibilità, per coloro che sono attenti alla cultura previdenziale e vogliono pensare per tempo al proprio benessere futuro ci sono anche altri strumenti, fiscalmente vantaggiosi, che si aggiungono a questo istituto, primo fra tutti la previdenza complementare. Infatti, aderire ad un fondo pensione non solo permette di risparmiare in modo tutelato e fiscalmente vantaggioso per il proprio benessere futuro ma, oltre a garantire una rendita che si aggiunge alla pensione, in certi casi, permette anche di anticiparla.

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