Diplomati Magistrali: sulla questione ora interviene anche Bruxelles

La questione dei Diplomati Magistrali approda anche alla corte europea di Bruxelles infatti entro il 13 settembre 2018 lo stato italiano dovrà rispondere alle richieste fatte ai giudici della corte europea dai legali dell’Anief che difende quasi la metà dei 50 mila maestri con diploma abilitante, conseguito prima del 2002.

Dall’11 settembre 2017 migliaia di docenti diplomati magistrali, inseguito alla sentenza del cosiglio di stato sono stati espulsi dalle Graduatorie ad esaurimento e dal 1° settembre 2019 non potranno né insegnare più su posti vacanti e disponibili dopo 36 mesi di servizio a causa del comma 131 della Legge 107/15, una situazione davvero delicata che è stata ereditata dal precedente governo quando il primo ministro era Renzi.

La situazione non per nulla omogenea, in questi giorni si segnala anche una sentenza emessa dal giudice del Lavoro del tribunale di Como in favore dei Diplomati Magistrali, la sentenza di fatto ha disposto in via definitiva l’inserimento “a pieno titolo”, nelle graduatorie ad esaurimento della scuola dell’infanzia e di quella primaria della provincia di Como alcuni docenti ricorrenti.

Con tutta probabilità il gruppo di docenti che ha presentato ricorso non lo ha fatto appellandosi al Ministero dell’Istruzione Miur, per cui segue l’iter indicato dall’ufficio Scolastico, di seguito è possibile visionare Il decreto dell’Ufficio Scolastico.

Sulla vicenda è anche intervenuto Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico il quale ha evidenziato la bontà del lavoro e delle tesi portate avanti dal suo sindacato, secondo il presidente espellere gli insegnanti dalle Graduatorie ad esaurimento esporrebbe lo Stato Italiano a un’ulteriore procedura d’infrazione comunitaria per l’evidente assenza di misure di prevenzione e di sanzione dell’abuso dei contratti a termine.

Ora il governo italiano dovrà rispondere all’Europa su come intende agire per evitare il più grande e discriminatorio licenziamento collettivo della storia italiana nel pubblico impiego, a meno che il Parlamento non dia una risposta corretta e giusta ai tanti danneggiati che stanno reclamando giustizia in tutti i modi attraverso l’approvazione di una semplice norma: quella che porta alla riapertura delle GaE a tutto il personale abilitato.

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