Diplomati magistrale, slitta il parere dell’avvocatura dello stato, ultime novità

La questione dei docenti Diplomati magistrale continua a tenere banco e migliaia di docenti non sanno quale futuro li attende, per il 23 marzo 2018 si attendeva il parere dell’avvocatura dello stato invocato dallo stesso ministro dell’istruzione Valeria Fedeli, la quale aveva dichiarato che fosse la miglior strada percorribile per gestire al meglio la delicata situazione creatasi in seguito alla sentenza del consiglio di stato.

Le sigle sindacali premono per una soluzione celere del problema, sono stati già diversi gli scioperi generali organizzati dai sindacati in favore dei docenti Diplomati magistrale, che secondo i calcoli dovrebbero essere circa 50.000 di cui circa 6mila già immessi in ruolo.

Oltre al parare dell’avvocatura dello stato che non è arrivato, registriamo un altro aggiornamento sulla vicenda il Consiglio di Stato, con sentenza nr.1931 del 28.03.18, ha accolto il ricorso in appello dello Snadir, relativo alla questione dei diplomati magistrali, affermando la giurisdizione del Giudice amministrativo, rimettendo la causa al Tar del Lazio per riesaminare le ragioni, nel merito, non affrontate dai citati giudici.

Il Tar del Lazio, infatti, come scrive lo Snadir, aveva illegittimamente statuito la propria incompetenza a decidere sulla specifica questione.
Pertanto, la partita ancora non è chiusa: anche se la sentenza in questione non ha affrontato il merito delle richieste dei diplomati magistrali dopo la decisione dell’Adunanza Plenaria del 20.12.2017, vero è che non ha chiuso la controversa vicenda, come pur avrebbe potuto fare confermando le motivazioni della menzionata decisione di dicembre.
Di conseguenza lo Snadir chiederà al Tar del Lazio di rimettere la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.

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