Addio allo SPID, in arrivo l’It Wallet, ecco come funziona

La rivoluzione dell’identità digitale ha preso il via. L’approvazione dell’It Wallet è stata annunciata in Consiglio dei Ministri verso la fine di febbraio, segnando l’inizio di una nuova era digitale fortemente sostenuta dal sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti. A partire da quest’estate, il portafoglio digitale introdurrà un cambiamento significativo: documenti come la carta d’identità, la tessera sanitaria, la carta della disabilità, la patente di guida, il passaporto e la tessera elettorale saranno digitalizzati e resi accessibili a tutti i maggiorenni tramite l’app IO.

Questa innovazione non punta solo a ridurre l’uso di carta e plastica, ma mira anche a semplificare la burocrazia e facilitare l’accesso a servizi vari, dalla farmacia al noleggio auto, fino ai controlli di polizia, il tutto con pochi clic. Il Dipartimento per la trasformazione digitale, guidato da Alessio Butti, è al lavoro su questo progetto da oltre un anno e mezzo, finanziato con circa 1,7 miliardi di euro dal Piano per la digitalizzazione dei dati personali e della pubblica amministrazione.

L’obiettivo è rendere la vita dei cittadini più semplice e migliorare l’efficienza della comunicazione tra lo Stato e i cittadini. Dopo un leggero ritardo rispetto ai tempi previsti, che indicavano la fine del 2023 come momento di lancio, si è ora pronti a intraprendere quello che l’esecutivo definisce una vera e propria rivoluzione tecnologica.

L’avanzamento verso l’identità digitale prosegue con decisione, guidato dall’impegno del sottosegretario Butti a valorizzare la Carta d’Identità Elettronica (CIE), finora vista come alternativa all’uso dello SPID per accedere ai servizi pubblici. Il futuro dello SPID, tuttavia, rimane da definire. Secondo Butti, il periodo che va dalla fine del 2024 all’esaurimento dei fondi del PNRR vedrà ulteriori miglioramenti. “Stiamo lavorando per valorizzare SPID e incoraggiare anche il settore privato a sviluppare wallet digitali”, ha affermato, evidenziando un consenso tra pubblico e privato nell’ambire a una identità digitale unificata tramite la CIE.

Questa direzione promette una pubblica amministrazione semplificata, con la CIE che diventerà centrale per accedere, entro il 2026, all’IT Wallet pubblico, che includerà opzionalmente documenti come patente di guida e tessera sanitaria. SPID, dal canto suo, resterà utile per l’accesso a wallet privati, arricchendosi di funzionalità quali tessere di trasporto pubblico e abbonamenti teatrali. Per ora, la CIE non sostituirà SPID, ma si affiancherà a esso come strumento per facilitare le pratiche burocratiche.

La promozione della CIE è sottolineata dalla nuova campagna “Cie già”, finalizzata a rilanciare l’uso della carta d’identità elettronica come ponte diretto tra cittadini, imprese e amministrazioni, in chiave di digitalizzazione. La campagna mira a incrementare la sicurezza nella gestione dei dati e a snellire le pratiche burocratiche in Italia. Attualmente, oltre 43 milioni di italiani hanno ricevuto la CIE, utilizzabile in più di 14 mila amministrazioni, dalle municipalità all’Agenzia delle Entrate e all’INPS.

La campagna, ideata dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale in collaborazione con il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria e il Ministero dell’Interno, è stata lanciata a metà marzo. “Dobbiamo incoraggiare l’uso della CIE”, ha dichiarato Butti, sottolineando l’importanza di un impegno attivo da parte dei cittadini. La CIE Id app, dotata di QR code, facilita ogni tipo di procedura, rappresentando un notevole passo avanti verso il futuro.

Negli ultimi due anni, l’utilizzo della CIE è quasi raddoppiato, un segnale di progresso sia per i cittadini che per le imprese, come evidenziato dalla sottosegretaria al Ministero dell’Interno, Wanda Ferro. Nonostante alcune difficoltà nel rilascio delle carte d’identità in certi comuni, con attese che possono estendersi per mesi, l’efficienza di molti altri comuni viene elogiata, e Roma, in particolare, ha organizzato click day nei weekend per facilitare il processo.

L’introduzione dell’IT Wallet si articolerà in tre fasi distinte, iniziando con una fase sperimentale che coinvolgerà alcune centinaia di persone e si concentrerà inizialmente sulla tessera sanitaria e sulla carta della disabilità. Sebbene l’obiettivo sia quello di rendere la piattaforma operativa entro il 30 giugno, è possibile che questa data venga posticipata a settembre.

Durante questa fase iniziale, i cittadini avranno la possibilità di caricare queste due tipologie di documenti sull’app IO, beneficiando della firma elettronica per la loro certificazione. Seguendo questa prima sperimentazione, la carta d’identità verrà digitalizzata e resa disponibile sulla piattaforma, insieme o immediatamente dopo le altre tessere, con un obiettivo massimo di realizzazione entro il prossimo ottobre.

La seconda fase vedrà l’estensione dell’app IO a includere la patente di guida, il passaporto, la tessera elettorale e progressivamente tutti gli altri documenti ufficiali, come i titoli di studio e le licenze professionali, nonché documenti che attestano specifici regimi legali. Questa fase sarà inoltre caratterizzata dall’introduzione di portafogli digitali a pagamento, pensati per i professionisti e le aziende, grazie alla collaborazione tra lo Stato e il settore privato. Di conseguenza, oltre ai servizi pubblici, saranno disponibili anche quelli offerti da enti privati.

Oltre ai documenti personali e professionali, l’IT Wallet permetterà di digitalizzare una vasta gamma di attestazioni e documenti ufficiali, dalla partecipazione a gare d’appalto alla dimostrazione dell’iscrizione in albi professionali, dai curricula vitae ai pareri tecnici e specializzati.

In parallelo, le aziende private avranno l’opportunità di integrarsi con questa infrastruttura digitale attraverso una piattaforma web dedicata, proponendo le loro soluzioni di portafoglio digitale. Questo processo prevederà una fase di certificazione per garantire l’adeguatezza e la sicurezza delle proposte.

Con un occhio ai tempi stabiliti a livello europeo, l’IT Wallet si propone di anticipare gli obiettivi dell’UE relativi all’introduzione di soluzioni digitali simili entro il 2026. Il target di riferimento include tutti i cittadini maggiorenni, per un totale di 44,5 milioni di persone, che avranno bisogno della CIE o dello SPID per accedere al servizio.

Attualmente, in Italia sono state distribuite circa 36 milioni di identità digitali e 37,7 milioni di CIE, evidenziando la necessità di promuovere l’alfabetizzazione digitale, soprattutto tra le fasce più anziane della popolazione. In termini di sicurezza, l’IT Wallet sarà protetto da sistemi di validazione a doppio livello, per prevenire malfunzionamenti o accessi illeciti, garantendo agli utenti un controllo diretto sulla condivisione delle proprie informazioni personali.