Docenti a rischio burnout, il Ministero prevede un supporto psicologico

Docenti a rischio burnout, il Ministero prevede un supporto psicologico – L’attenzione verso il benessere psicologico nel contesto scolastico si sta intensificando, riconoscendo non solo gli studenti e le loro famiglie ma anche insegnanti, dirigenti e personale scolastico come gruppi vulnerabili al disagio psicologico, incluso il rischio di burnout. Recentemente, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) ha preso misure concrete per affrontare questa problematica, sottolineando l’importanza del supporto psicologico per tutti gli attori coinvolti nel sistema educativo.

In particolare, il Ministro Giuseppe Valditara e il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, hanno firmato un protocollo triennale con l’obiettivo di promuovere la cultura della salute e del benessere nelle scuole secondarie di secondo grado. Questo accordo mira a implementare servizi territoriali dedicati a prevenire il disagio psicologico e a sostenere il benessere di studenti, famiglie e personale scolastico.

Il ministro Valditara ha evidenziato in particolare la necessità di fornire supporto psicologico agli insegnanti, riconoscendo le sfide uniche che il loro ruolo comporta, tra cui la pressione per il successo accademico degli studenti e la gestione di classi sempre più eterogenee sotto il profilo sociale e culturale. Questi fattori possono contribuire a una situazione di stress cronico, aumentando il rischio di burnout tra gli insegnanti.

L’iniziativa del Mim, quindi, si propone di affrontare queste problematiche offrendo strumenti e risorse per sostenere il personale educativo nel loro lavoro quotidiano, al fine di garantire un ambiente scolastico più sano e produttivo. Attraverso la collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, si prevede l’attuazione di programmi di formazione, la disponibilità di consulenze psicologiche e lo sviluppo di strategie preventive contro il burnout e altre forme di disagio psicologico.

Questo approccio olistico al benessere psicologico all’interno delle scuole riflette una crescente consapevolezza dell’importanza di affrontare le questioni di salute mentale non solo tra gli studenti ma anche tra coloro che hanno il compito di educarli e guidarli.

Gli insegnanti, a fronte delle sfide quotidiane legate alla loro professione, si trovano spesso esposti al rischio di burnout, una condizione di esaurimento professionale caratterizzata da stress e stanchezza emotiva. Riconoscendo questa realtà, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha messo in evidenza l’importanza di fornire un supporto psicologico adeguato anche ai docenti, oltre che agli studenti e alle loro famiglie.

Nell’ambito di un protocollo d’intesa triennale firmato con il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, è stato deciso di istituire dei presidi provinciali. Questi avranno il compito di assistere le scuole, offrendo servizi volti a promuovere il benessere psicologico e a prevenire il disagio tra gli studenti, il personale docente e non docente.

Il Ministro Valditara, durante il suo intervento a Didacta Italia 2024 a Firenze, ha sottolineato la cruciale necessità di supportare i docenti, evidenziando come il loro ruolo sia particolarmente impegnativo e potenzialmente stressante, facendoli diventare candidati al burnout più di altre categorie professionali.

L’obiettivo del protocollo è quello di favorire il superamento delle fragilità evolutive nei contesti scolastici, affrontando anche le situazioni di svantaggio sociale e culturale che possono ostacolare i processi di socializzazione e di partecipazione attiva alla vita della comunità scolastica. Viene inoltre mirato a sostenere le istituzioni scolastiche nell’elaborazione e nell’attuazione di progetti per prevenire e contrastare fenomeni quali la violenza e il bullismo.

David Lazzari ha enfatizzato l’importanza di reintrodurre la figura dello psicologo all’interno delle scuole, a beneficio dell’intera comunità educativa. Lo psicologo, quindi, avrà il compito non solo di assistere gli studenti e le loro famiglie ma anche di offrire un supporto concreto agli insegnanti, aiutandoli a gestire lo stress e a prevenire l’esaurimento professionale.

Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso la creazione di un ambiente scolastico più sano e supportivo, dove il benessere psicologico di tutti gli attori coinvolti viene messo al centro dell’attenzione.

Il burnout tra gli insegnanti si configura come un’espressione di esaurimento professionale particolarmente grave, caratterizzata da una profonda demotivazione, stanchezza emotiva e fisica, nonché da un progressivo distacco nei confronti del proprio ruolo educativo e dei discenti. Originando da uno stress negativo cronico legato all’ambiente lavorativo, questo fenomeno impatta notevolmente sulla qualità dell’insegnamento e sul benessere psicologico dei docenti.

I docenti si trovano quotidianamente a fronteggiare sfide complesse: dall’impegno costante nella relazione d’aiuto con gli studenti, alla gestione di dinamiche a volte difficili all’interno delle classi, senza trascurare le pressioni derivanti dall’ambito amministrativo e dalla società in generale. Queste responsabilità, se non gestite con adeguate risorse di supporto, possono culminare nel burnout, manifestandosi con sintomi quali l’esaurimento emotivo, la depersonalizzazione (o distacco emotivo) e la riduzione dell’efficacia personale.

Le cause del burnout possono essere molteplici e spesso interconnesse:

  • Fattori interni: legati alle caratteristiche personali del docente, come la tendenza alla perfezionismo, la difficoltà nel gestire lo stress o la predisposizione a mettersi in discussione.
  • Fattori esterni: relativi all’ambiente di lavoro, quali la pressione per il raggiungimento di obiettivi educativi sempre più elevati, la complessità nella gestione delle relazioni con studenti e genitori, l’insufficiente supporto da parte delle istituzioni scolastiche e della dirigenza, oltre al carico di lavoro spesso eccessivo.

L’importanza del riconoscimento sociale ed economico del ruolo dell’insegnante, così come la valorizzazione della loro funzione educativa, svolgono un ruolo chiave nella prevenzione del burnout. La mancanza di questi riconoscimenti, unita a una scelta professionale non sempre dettata da motivazioni intrinseche, può aggravare il rischio di burnout.

Per contrastare efficacemente questo fenomeno, è fondamentale promuovere un sistema di supporto psicologico che fornisca agli insegnanti strumenti adeguati per la gestione dello stress e la prevenzione dell’esaurimento professionale. Il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e l’Ordine degli Psicologi rappresenta un passo significativo in questa direzione, mirando a instaurare una cultura del benessere all’interno delle scuole che includa tutti i membri della comunità educativa, docenti inclusi.

Attraverso il supporto di psicologi specializzati, si intende offrire agli insegnanti risorse concrete per affrontare le sfide quotidiane, contribuendo così a migliorare non solo la loro qualità di vita ma anche quella dell’intero ambiente scolastico.