Droga nelle Scuole: ecco Come avviene un blitz anti droga

Il problema spaccio e assunzione di droga tra i giovani e giovanissimi sembra non finire mai, e sebbene tanti gli interventi sul territorio che cercano di arginare il problema, restano comunque tanti coloro che fanno uso quotidiano di droghe.

Droga nelle Scuole: ecco Come avviene un blitz anti droga

Lo spaccio e il consumo di droghe più notevole viene riscontrato tra i giovani che frequentano le scuole medie e superiori, infatti i giovani si ritrovano a poter acquistare la dose nei pressi delle scuole o addirittura all’interno degli edifici scolastici presso loro coetanei.

Il piano sicurezza e controllo per le droghe a scuola fortemente voluto dal Ministro Salvini ha coinvolto le Forze dell’Ordine ad attuare controlli a tappeto in particolare nelle scuole e negli ambienti limitrofi a tali edifici e a tal proposito il dirigente del Servizio centrale operativo della polizia, il dottor Luigi Bovio per tali attività di controllo ha delineato dapprima un quadro del consumo e dello spaccio nelle scuole secondarie di secondo grado e ha riscontrato che il fenomeno riguarda sia il rampollo della famiglia di professionisti sia il 13enne dell’estremo Sud.

Secondo l’analisi fatta dal dottor Luigi Bovio emerge inoltre che lo spacciatore, è un ragazzo che va in classe procurandosi la droga all’esterno e poi la rivende direttamente nei corridoi dell’istituto o fare da intermediario e mettere in contatto lo spacciatore con il baby compratore fuori dalla scuola.

Numerose in questi anni gli eventi dedicati alla prevenzione con interventi di psicologi e pedagogisti per prevenire il problema e incrementati anche i blitz delle forze dell’ordine grazie alla coalizzazione tra Polizia, d.s. e provveditorato.

I blitz partono dopo le segnalazioni di alunni di insegnanti o familiari che insospettivi da comportamenti anomali degli studenti decidono di rivolgersi al d.s. che allarma le forze dell’ordine che intervengono presso l’istituto scolastico anche aiutati dai cani poliziotto e a differenza dei controlli degli anni 80, non si irrompe tra i banchi, ma si fanno uscire i ragazzi dall’aula, in quanto vengono applicate le norme che tutelano i minorenni.

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