Mense Scolastiche: Pasto da casa si può, ma rispettando regole igieniche.

Il cibo è per lo sviluppo di ogni essere vivente il fondamento della vita in quanto ci fornisce tutta l’energia necessaria per la sopravvivenza.

Argomento discusso, il cibo, con il passare degli anni ha subito varie interpretazioni e diversi consumi, basta pensare ai vegani e ai vegetariani che consumano solo cibi di derivazione vegetale escludendo i cibi di origine animale. Tale cultura è applicata dai sostenitori vegani e vegetariani, per garantire l’equilibrio tra uomo e pianeta, in quanto consumando solo organismi vegetali si risparmierebbero moltissime energie indispensabili per l’uomo come acqua e energia elettrica, in quanto per i cibi di origine animale vengono consumate moltissime energie oltre a condannare degli animali a morte per il nostro piacere di mangiare le loro carni.

Oltre al risparmio di energie tale stile di vita porterebbe a meno inquinamento e quindi minori immissione di CO2 nell’atmosfera.

A tal proposito, oltre ai diversi stili di vita adottati da moltissime famiglie di Italia in merito all’alimentazione, salta all’occhio la problematica pasto scolastico nelle scuole, argomento discusso già dal Ministero dell’Istruzione. Ancora titubanze e problematiche nelle classi in merito al consumo domestico consumato a scuola, il MIUR per il prossimo anno scolastico ha deciso di pubblicare la Nota n. 348, in cui ha fornito le linee guida per il consumo a scuola del pasto domestico, diritto riconosciuto dai tribunali a partire dal mese di giugno, primo fra tutti il tribunale di Torino.

Secondo una recente indagine Miur, nell’anno scolastico 2014-2015, circa 60 famiglie si rivolsero al Tribunale di Torino per vedersi riconosciuto il diritto dei propri figli a consumare a scuola il pasto portato da casa e la possibilità di non usufruire del servizio mensa offerto dal Comune di Torino.

Il tutto è stato confermato con la sentenza n. 1049/2016 del Tribunale di Torino, infatti nella nota il MIUR fornisce indicazioni agli uffici scolastici regionali come:

  • supportare le scuole al fine di evitare situazioni critiche;
  • di favorire il dialogo delle scuole con le famiglie;
  • mantenere rapporti costanti con le scuole, per evitare che esse si discostino dalle pronunce della magistratura;
  • dialogo con gli enti locali responsabili dell’erogazione e della gestione del servizio mensa.

Oltre alla problematica consumo cibo domestico nelle sule scolastiche sorge il problema, anch esso importantissimo, rispetto delle condizioni igienico sanitarie, anche tale argomento viene trattato nelle indicazioni della nota Miur.

Le indicazioni per un argomento così importante come la tutela delle condizioni igienico-sanitarie e il diritto alla salute e un argomento a cuore di tutte le famiglie e rispettando le regole della nota Miur si eviteranno il più possibile le possibilità di scambio di alimenti tra i bambini, che oggigiorno soffrono sempre più di intolleranze alimentari, come l’intolleranza al glutine che nel caso di pasti domestici portati a scuola devono assicurare il pieno rispetto delle normative per il confezionamento, per assicurare la massima decontaminazione almeno esterna di tali cibi casalinghi.

Per tali consigli di supporto il MIUR suggerisce anche di utilizzare misure analoghe a quelle impiegate nei casi di consumo di pasti speciali, rifacendosi al supporto del servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione, operanti presso le A.S.L..

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