Congedo di paternità 2024, Importo, Domanda e Novità

Il congedo di paternità 2024 rappresenta una misura significativa nell’ambito delle politiche per il sostegno alla famiglia e il bilanciamento tra vita lavorativa e familiare. Dal 2022, grazie al Decreto Legislativo n. 105 del 30 giugno 2022, il congedo di paternità è diventato una prassi consolidata nell’ordinamento italiano, recependo la Direttiva europea n. 2019/1158 sul bilanciamento della vita familiare e lavorativa.

Il congedo di paternità 2024 è un periodo di assenza retribuita dal lavoro, garantito ai lavoratori dipendenti in occasione della nascita, dell’adozione o dell’affidamento di un bambino. Si articola in un congedo obbligatorio di 10 giorni, utilizzabili tra i due mesi precedenti e i cinque successivi alla nascita, all’adozione o all’affidamento del bambino. Inoltre, è previsto un giorno facoltativo aggiuntivo che il padre può decidere di utilizzare, alternativamente alla madre.

A Chi Spetta

Il congedo di paternità 2024 è accessibile a tutti i lavoratori dipendenti, inclusi:

  • Lavoratori dipendenti delle Amministrazioni pubbliche.
  • Lavoratori domestici, per i quali non è richiesto il requisito contributivo necessario per accedere al congedo di maternità o al congedo di paternità alternativo.
  • Lavoratori agricoli a tempo determinato, anch’essi esentati dal requisito contributivo.

Per le categorie di lavoratori domestici e agricoli a tempo determinato, è indispensabile che vi sia un rapporto di lavoro attivo al momento della fruizione del congedo. Per gli altri lavoratori dipendenti, il diritto al congedo di paternità obbligatorio è riconosciuto anche in assenza di un rapporto di lavoro attivo, a patto che siano soddisfatte determinate condizioni.

Come Funziona

Il congedo di paternità prevede un’astensione obbligatoria dal lavoro della durata di 10 giorni, fruibili a domanda dal padre lavoratore dipendente nel periodo compreso tra i due mesi precedenti la data presunta del parto e i cinque mesi successivi alla nascita del figlio. Questo intervallo temporale è applicabile anche nei casi di adozione, affidamento nazionale o internazionale, e collocamento temporaneo. Per i padri adottivi o affidatari, i cinque mesi vengono calcolati a partire dalla data di arrivo del minore nella famiglia o in Italia. Il congedo è altresì disponibile nel triste caso di morte perinatale del bambino.

Quantità di Giorni Spettanti

Oltre ai 10 giorni di congedo obbligatorio, è previsto un ulteriore giorno facoltativo di congedo che il padre può scegliere di utilizzare, a condizione che la madre lavoratrice rinunci a un giorno del proprio congedo di maternità. I giorni di congedo non sono frazionabili in ore e possono essere fruiti anche in maniera non continuativa.

Come e Quando Fare Domanda

La domanda per il congedo di paternità deve essere inoltrata al datore di lavoro e all’INPS, seguendo le indicazioni operative fornite dall’istituto previdenziale. È importante fare domanda rispettando i tempi previsti dalla legge, ovvero nel periodo che va dai due mesi precedenti ai cinque successivi all’evento (nascita, adozione, affidamento).

Come Usufruirne

Il congedo deve essere fruito nei termini temporali previsti dalla normativa, e il lavoratore ha diritto a ricevere un’indennità pari al 100% della retribuzione durante i giorni di assenza dal lavoro. Il pagamento dell’indennità è a carico dell’INPS, che provvederà alla liquidazione diretta o tramite il datore di lavoro, a seconda dei casi.

Questa misura rientra in un più ampio quadro di azioni volte a promuovere l’uguaglianza di genere e a supportare i genitori lavoratori nel conciliare le responsabilità lavorative con quelle familiari. L’introduzione definitiva del congedo di paternità nel 2022, confermata anche per il 2024, rappresenta un passo avanti importante per il riconoscimento dei diritti dei padri lavoratori e per il sostegno alle famiglie.

Il congedo di paternità, a partire dal 2024, continua a rappresentare un’importante agevolazione per i lavoratori dipendenti che diventano padri, riaffermando il suo ruolo nel promuovere l’equilibrio tra vita lavorativa e familiare. Questo diritto è sancito dal Decreto Legislativo n.105 del 30 giugno 2022, che ha recepito la Direttiva europea (n. 2019/1158) sul bilanciamento della vita familiare e lavorativa.

Modalità di Richiesta

Per fruire del congedo di paternità, il lavoratore deve presentare domanda al proprio datore di lavoro, rispettando le tempistiche e le modalità previste dalla normativa e dall’ente previdenziale di riferimento, solitamente l’INPS per i lavoratori del settore privato. È consigliabile consultare le linee guida specifiche fornite dall’INPS o dal proprio datore di lavoro per assicurarsi di adempiere correttamente a tutti i requisiti necessari per l’accesso al congedo.

Il congedo di paternità rappresenta un passo importante verso il sostegno dell’impegno paterno nel contesto familiare e nel promuovere una maggiore equità di genere nel lavoro e nella cura dei figli.

La procedura di richiesta varia in base alla modalità di pagamento dell’indennità di congedo:

  1. Per chi riceve l’indennità dal datore di lavoro: è necessario presentare una richiesta scritta al proprio datore di lavoro, specificando le date desiderate per il congedo.
  2. Per chi riceve l’indennità direttamente dall’INPS: la domanda deve essere inoltrata online attraverso il sito web dell’INPS. È possibile accedere alla procedura telematica nella sezione dedicata al congedo per il padre, utilizzando le proprie credenziali SPID, la Carta di identità elettronica (CIE) o la Carta nazionale dei servizi (CNS).

In alternativa, la domanda all’INPS può essere presentata anche tramite:

  • Il Contact Center INPS, chiamando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164 164 (da rete mobile).
  • Enti di patronato e intermediari dell’INPS, che possono assistere nella compilazione e presentazione della domanda online.

Questa procedura consente ai padri lavoratori dipendenti di usufruire dei giorni di congedo spettanti, garantendo loro il supporto necessario in momenti cruciali della vita familiare e lavorativa. È consigliabile consultare le fonti ufficiali e gli aggiornamenti dell’INPS per avere informazioni dettagliate e aggiornate sulla presentazione della domanda e sui requisiti specifici.