Stop Proroga Assunzioni da Gps Sostegno, Docenti lanciano petizione

Stop Proroga Assunzioni da Gps Sostegno, Docenti lanciano petizione – La decisione di non estendere al 2024 le assunzioni dalla prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) per i docenti specializzati nel sostegno ha generato un senso di iniquità tra il personale precario, a fronte di una differenziazione di trattamento da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim).

Di fronte a questa percezione di ingiustizia, i docenti precari, sia coloro che sono già specializzati sia quelli attualmente in fase di specializzazione per il sostegno, hanno avviato una petizione online, rivolgendosi al Mim affinché venga mantenuta anche per l’anno scolastico successivo la normativa precedentemente in vigore, specificatamente l’ex articolo 59.

Tale norma, la cui estensione non è stata inclusa nel decreto Milleproroghe recentemente ratificato e trasformato in legge, ha facilitato negli ultimi tre anni l’entrata in ruolo dei docenti abilitati senza la necessità di ulteriori concorsi, previo superamento di un anno di prova.

L’attuale esclusione della proroga viene quindi vista come un regresso e un abbandono da parte del ministero nei confronti dei docenti precari in attesa di stabilizzazione.

La mancata estensione delle assunzioni per il 2024 rischia di essere interpretata come una discriminazione nei confronti dei lavoratori precari da parte del Mim. Gli avanzamenti registrati durante il periodo della pandemia di Covid-19 appaiono ora compromessi, nonostante la proposta di emendamento al decreto Milleproroghe avanzata dai sindacati, che tuttavia non ha ottenuto l’approvazione.

Dal decreto Sostegni bis dell’anno scolastico 2021/2022 e fino all’anno scolastico 2023/2024, i docenti specializzati nel sostegno e inseriti nella prima fascia delle Gps sono stati assunti senza la necessità di sottoporsi a un ulteriore concorso. Inoltre, molti hanno completato il percorso di specializzazione online durante la pandemia, mentre oggi il Tfa sostegno richiede la presenza fisica e prevede criteri più rigidi in termini di assenze.

Quest’anno il Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) ha deciso di non estendere le assunzioni dirette dalla prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) a coloro che ne fanno già parte e a chi sta frequentando l’VIII ciclo del Tfa.

Tale scelta è motivata dall’avvio del concorso scuola 2024, rivolto anche agli abilitati sul sostegno, e dall’attesa di un ulteriore concorso autunnale, inserito nella fase di transizione verso il nuovo modello di reclutamento docenti, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

La sensazione di ingiustizia avvertita dai docenti precari, specializzati o in fase di specializzazione sul sostegno, deriva dal cambio di direzione del Mim, che negli ultimi tre anni aveva agevolato l’ingresso in ruolo di altri docenti e dal fatto che i partecipanti o i diplomati del Tfa sostegno hanno già affrontato un processo concorsuale completo, comprendente una fase preselettiva, una prova scritta e un esame orale finale.

Un iter valutato con 12 punti nelle graduatorie. Di conseguenza, si pone il quesito sul perché i nuovi specializzati debbano sottostare a un nuovo concorso, simile per contenuti a quello già superato, per ottenere la nomina a docenti di ruolo. Questa situazione, percepita come assurda, ha spinto i precari a promuovere una petizione online per sollecitare una revisione di questa politica.

Attraverso la petizione, gli interessati richiedono al ministero di proseguire con le assunzioni dirette dalla prima fascia delle Gps sostegno anche per l’anno scolastico successivo, stabilizzando l’articolo 59 come misura non episodica ma strutturale. I promotori della petizione sottolineano:

“Richiediamo con insistenza che le nomine da Gps sostegno diventino una prassi consolidata, attraverso la stabilizzazione dell’art. 59, non come una soluzione temporanea, ma come un approccio strutturale.”

“Siamo insegnanti con esperienza pluriennale, titolari di specializzazione ottenuta superando selezioni rigorose, completate con un anno di corso, laboratori, stage nelle scuole, con investimenti anche economici significativi. Siamo pronti e qualificati per essere assunti. Perché insinuare ulteriori complicazioni a discapito di tutti? Desideriamo semplicemente valorizzare le competenze per le quali ci siamo formati.”

Resta incerto se e come il Mim risponderà all’appello dei docenti precari. Nonostante le pressioni sindacali e la possibilità di intervento entro la fine dell’anno scolastico, sembra improbabile che il ministero modifichi la propria posizione in merito.