Aggressioni Docenti, da settembre ad oggi 28 casi, in arrivo pene più severe

Con l’incidente violento verificatosi oggi a Parma, il numero di episodi di violenza e attacchi nei confronti di insegnanti e addetti ai lavori nel settore dell’istruzione ha raggiunto i 28 dall’inizio dell’anno corrente. Questa cifra preoccupante riflette una situazione di tensione in aumento nelle istituzioni educative italiane.

Fra gli eventi più gravi si annoverano il ferimento con arma bianca di una insegnante a Varese da parte di un discente diciassettenne, l’assalto a un educatore a Reggio Calabria perpetrato dal genitore di uno studente e l’aggressione fisica al dirigente scolastico di Taranto ad opera di un genitore.

La crescita del 111% degli attacchi effettuati dai genitori, rispetto a una lieve riduzione di quelli eseguiti dagli studenti, desta particolare allarme. Tale tendenza sottolinea un grado di frustrazione e intolleranza in continua espansione all’interno del nucleo familiare. L’escalation di violenza nelle scuole rappresenta un fenomeno inquietante.

In risposta a questa ondata di violenze, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha promulgato iniziative per incrementare la sicurezza all’interno degli edifici scolastici, includendo il rafforzamento delle sanzioni per gli assalitori e l’avviamento di programmi di addestramento per il personale educativo. Tuttavia, queste azioni non sono sufficienti.

È imperativo un coinvolgimento più esteso che abbracci l’intera comunità, iniziando dalle unità familiari, per promuovere l’educazione al rispetto e alla pacificazione.

Si propongono di seguito alcuni punti per la riflessione:

  • Dialogo e cooperazione: è essenziale instaurare una dinamica di dialogo e cooperazione tra istituzioni educative e famiglie, fondata sulla fiducia reciproca e sull’apprezzamento delle rispettive funzioni.
  • Formazione al rispetto: le scuole hanno il compito primario di formare gli studenti al rispetto delle norme, alla valorizzazione delle diversità e al riconoscimento dell’autorità.
  • Preparazione degli insegnanti: è fondamentale che gli educatori ricevano una formazione specifica per gestire conflitti e reagire a aggressioni, sia verbali che fisiche.
  • Supporto psicologico: fornire assistenza psicologica agli insegnanti e agli alunni vittime di aggressioni è di cruciale importanza.
  • Azione delle autorità: le entità governative devono agire con determinazione nel punire i colpevoli di violenze e nel contribuire alla creazione di un contesto scolastico più protetto.

Attraverso un impegno collettivo e una consapevolezza condivisa, si potrà affrontare efficacemente questa problematica allarmante e assicurare il diritto all’educazione in un contesto tranquillo e sicuro.

L’intervento legislativo per intensificare le sanzioni contro chi perpretra violenze sugli insegnanti sta procedendo anche attraverso le istanze politiche. Seguendo l’approvazione alla Camera, la misura volta a rafforzare le pene per chi attacca il personale docente è ora in esame al Senato. Il progetto di legge suggerisce un ampliamento sostanziale delle condanne detentive: si passerebbe da un minimo di cinque anni per le aggressioni a sette anni e mezzo, e da tre a quattro anni e mezzo per gli atti di oltraggio.

Tale inasprimento delle pene rappresenta una reazione concreta all’aumento degli episodi di violenza che compromettono non solo i diritti degli individui colpiti, ma perturbano anche l’ambiente educativo comune.

È cruciale evidenziare che la normativa ambisce a proteggere l’intero corpo scolastico, includendo non solo gli insegnanti, ma anche i dirigenti e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA). Oltre a stabilire pene più severe, la legge prevede l’implementazione di programmi di formazione per promuovere la consapevolezza e la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico.

Quest’ultimo avrà l’incarico di monitorare gli atti di violenza, suggerire misure preventive e compilare relazioni annuali riguardanti questa problematica.

Inoltre, l’iniziativa legislativa propone l’istituzione di una Giornata nazionale dedicata all’educazione e alla prevenzione della violenza nei confronti del personale scolastico, fissata per il 15 dicembre di ogni anno. Questa ricorrenza avrà lo scopo di elevare la consapevolezza pubblica su questo tema cruciale, riaffermando l’importanza della sicurezza e del benessere all’interno dell’ambiente educativo.