Diplomati Magistrale, la Fedeli chiarisce alcuni punti della Sentenza

Continua a tenere banco la sentenza del Consiglio di Stato sugli aspiranti docenti in possesso del Diploma Magistrale, ricordiamo che la consulta ha deciso che i docenti Diplomati Magistrali non sono abilitati all’insegnamento poichè il titolo da loro posseduto non è ritenuto valido ai fini dell’insegnamento, un provvedimento che riguarda circa 43.000 aspiranti docenti che hanno iniziato il 2018 con un boccone amaro.

Gli aspiranti docenti ora si chiedono quale futuro li attende, e vivere in bilico senza sapere cosa ne sarà di loro non è certamente cosa facile, su questo tema è intervenuto il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli che in una intervista rilasciata al Quotidiano.net ha fornito delle risposte interessanti circa la sorte dei docenti in possesso del Diploma Magistrale, un’intervista che sicuramente chiarisce alcuni aspetti della vicenda, vediamo di seguito alcuni passaggi dell’intervista più significativi.

L’8 gennaio 2018 è previsto il primo sciopero del nuovo anno a cui parteciperanno le maestre diplomate…

Si sono a conoscenza dello sciopero e delle motiviazioni che hanno spinto le docenti diplomate a scioperare ma è necessario leggere bene la sentenza del Consiglio di Stato, la decisione della consulta non ha effetti immediati sulle situazioni soggettive dei diplomati magistrali. Il Consiglio è intervenuto per assicurare che i giudici interpretino la normativa in modo uniforme visto che in passato ci sono state sentenze con orientamenti differenti.

Chi non è laureato ed è stato assunto perderà il posto?

In assenza dei nuovi giudizi di merito che prima o poi arriveranno come ministero abbiamo chiesto all’Avvocatura generale dello Stato una interpretazione corretta della sentenza. Innanzitutto bisogna capire se è retroattiva o no e come bisogna ottemperare ai diritti dei già assunti in ruolo in forza di una sentenza del Tar e di quelli che hanno già superato il periodo di prova, come anche dei controinteressati laureati».

Come si muoverà il Miur?

Noi vogliamo evitare che si vada avanti di contenzioso in contenzioso e che ci siano ulteriori ricorsi. Deciderò in piena autonomia. A furia di usare ricorsi anziché l’applicazione delle legge si creano situazioni di difficoltà per la scuola, per la continuità didattica, quindi per gli studenti, per le famiglie e anche per le singole persone».

 

Dall’intervista che il Ministro dell’Istruzione ha rilasciato emergono quindi interessanti precisazioni sui diplomati magistrali, come la non applicabilità immediata della sentenza che comunque deve tenere in considerazione le singole situazioni soggettive dei diplomati magistrali, confermato anche il mantenimento dei posti dei docenti che al momento sono in servizio, ognuno delle quali dovrà attendere il giudizio di merito per il ricorso intrapreso.

Nei prossimi giorni avremo sicuramente maggiori dettagli sulla questione anche perchè è in programma un incontro tra il Miur e i Sindacati dove si discuterà anche di questa sentenza.

Leave a Reply