Concorso Docenti 2020, Ministero conferma i contratti dei docenti vincitori

Prove suppletive Concorso Docenti 2020, Ministero conferma i contratti dei docenti vincitori –  Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato ufficialmente la conferma dei contratti per l’anno scolastico 2023/2024 ai docenti vincitori delle sessioni suppletive dei concorsi banditi nel 2020, attraverso una comunicazione ufficiale.

Inoltre, il Ministero ha informato di essere in procinto di trovare una soluzione per prevenire l’esclusione di questi insegnanti dalle graduatorie di merito. Questa problematica deriva da una decisione del Consiglio di Stato che ha messo in dubbio la legittimità delle prove suppletive.

In una nota diffusa l’8 febbraio, il MIM ha indicato di essere vicino a una risoluzione per i 387 insegnanti coinvolti, i quali, a seguito di impedimenti legati alle restrizioni imposte durante l’emergenza Covid-19 (come la sospensione del green pass), hanno avuto accesso a queste prove suppletive attraverso un provvedimento giurisdizionale che ne ha permesso la partecipazione.

Ricordiamo che le prove suppletive rappresentano delle sessioni d’esame aggiuntive, organizzate per far fronte a circostanze particolari.

Nonostante la sentenza n. 766/24 del Consiglio di Stato abbia messo in discussione la validità di tali sessioni, negando di fatto la legittimità dell’inserimento in graduatoria dei vincitori, il Ministero ha intrapreso azioni normative atte a risolvere la questione, evitando così di rendere vano il superamento delle prove suppletive da parte dei docenti interessati.

Nel frattempo, con lo scopo di assicurare la continuità didattica a beneficio degli studenti, ha confermato i contratti per il prossimo anno scolastico a questi docenti.

Le decisioni giurisdizionali che hanno permesso a determinati docenti, impossibilitati a partecipare alle sessioni concorsuali del 2020 a causa delle limitazioni imposte dall’epidemia di Covid-19, di accedere a sessioni suppletive si fondano sull’idea che le restrizioni legate alla pandemia non dovrebbero costituire un ostacolo ingiusto per i candidati.

Nonostante ciò, la sentenza n. 766/24 emessa dal Consiglio di Stato stabilisce che le circostanze eccezionali scaturite dall’emergenza sanitaria globale, e le misure preventive adottate per salvaguardare la salute pubblica, non sono ritenute valide per derogare ai principi di simultaneità e uniformità delle procedure concorsuali.

Di conseguenza, questa sentenza segna una svolta nella giurisprudenza, in quanto determina la non accettazione delle prove suppletive come valide, mettendo in discussione l’equità di tale misura adottata in risposta alle difficoltà imposte dalla pandemia.