Smartphone in Classe, i Docenti faranno da Vigilantes

E’ di questi giorni la notizia che il Ministero della Pubblica Istruzione, Fedeli, abbia pubblicamente dichiarato che per il prossimo anno scolastico 2017/2018 gli SmartPhone potranno essere utilizzati in classe, il ministro ha già creato un gruppo di lavoro che darà le linee guida per usare in maniera consapevole i device in classe, ovviamente sarà vietato l’uso ludico dello strumento, ma potrà essere utilizzato solo per fini didattici, il gruppo di esperti avrà 45 giorni per pubblicare linee guida chiare ed efficaci per le scuole, il divieto di usare smartphone a scuola risale al 2007, ad opera dell’allora ministro Giuseppe Fioroni, che sancì il bando all’utilizzo dei telefonini in classe, visti come “elementi di distrazione”.

Secondo il Ministro i tempi cambiano e la scuola deve cambiare ed adattarsi ai mutamenti continui della società come della vita di tutti i giorni, lo smartphone oggi è uno strumento imprescindibile da ogni singolo individuo, è diventato una parte di ogni essere umano quasi quanto un’organo, l’obiettivo del Ministero è quello reintrodurre questo strumento nelle aule scolastiche ai fini didattici e far comprendere agli studenti quali possono essere i vantaggi di usare questo strumento ai fini didattici e di studio.

La questione non è semplice, non ha caso è stato istituito un team apposito che avrà il compito di delineare le linee guida per evitare un uso scorretto del cellulare in classe, ovviamente non tutti hanno accolto questa notizia in modo positivo, sono molti coloro che non vedono di buon occhio la reintroduzione dello smartphone in classe, è solo uno strumento di distrazione.

Inoltre c’è da considerare che questo strumento viene già utilizzato durante tutto l’arco di una giornata, per tanto è davvero necessario permetterne il suo uso anche durante le lezioni in classe? quale beneficio potrebbe portare?

Effettivamente sono tutte domande e paure più che lecite, l’aspetto più complesso resta quello sull’uso corretto dello strumento, chi vigilerà se gli studenti andranno su facebook o chatteranno su whatsapp? Ovviamente saranno gli stessi docenti a diventare dei vigilantes in questo senso, gravati ancora una volta da nuove incombenze come se non ne avessero già abbastanza, insomma la proposta dello smartphone in classe sebbene giovane ed acerba scatena già molte polemiche e perplessità.

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