ITS, 9 diplomati su 10 trovano subito lavoro, ma non per le ragazze, i dati

Gli ultimi dati aggiornati al 2023 indicano che grazie al sistema degli Istituti Tecnici Superiori (ITS)  l”86,5% degli studenti diplomati, entro un anno dalla conclusione del percorso, riesce agevolmente a trovare un lavoro, con alcune aree che sfiorano o superano addirittura il 90%. Tuttavia, la platea degli studenti ITS è ancora limitata, con solo 25.000 iscritti attuali a un percorso ITS Academy, e la maggioranza di essi è di sesso maschile.

I dati arrivano dal monitoraggio condotto da INDIRE e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, analizzando i risultati dei diplomati ITS del 2022. Questi dati indicano un netto aumento rispetto agli anni precedenti, quando la percentuale si attestava intorno a un significativo 80%.

Va considerato che il restante 13,5%, apparentemente senza occupazione, non rimane totalmente senza opportunità. Solo poco più della metà di loro, circa il 60%, si è messa alla ricerca di lavoro, ma ha incontrato delle difficoltà. Gli altri, che rappresentano il 5,5% dei diplomati complessivi e il 40% di coloro che sono senza occupazione, hanno invece proseguito nella loro formazione per ottenere ulteriori specializzazioni professionali. In ogni caso, il tasso di disoccupazione è dimezzato rispetto a dodici mesi fa.

I primi studenti diplomati del sistema ITS, che hanno conseguito il diploma nel 2015, già presentavano un tasso di coerenza dell’86,4%. Da allora, con rare eccezioni di flessione, si è assistito a una crescita continua.

Secondo gli ultimi dati e statistiche ad un anno dal diploma, il 93,6% dei diplomati è in grado di trovare collocazione in un settore professionale in cui può mettere in pratica le competenze acquisite.

Tra le dieci aree che compongono l’ITS Academy, con cinque concentrate nella macro-area delle Nuove tecnologie per il Made in Italy, la più performante è il Sistema Meccanica, con un tasso di occupazione (a un anno dal diploma) del 92,4%. Seguono i percorsi dedicati alla Mobilità Sostenibile (89,9%) e all’Efficienza Energetica (88,5%). A breve distanza si collocano il Sistema Casa (87,2%) e le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (87,1%).

In linea con l’occupazione media si trova il settore delle Tecnologie innovative per i Beni e le Attività Culturali – Turismo (86,4%). Le aree che presentano leggere sfide sono il Sistema Moda (81,5%), i Servizi alle imprese (80,9%) e il Sistema Agro-Alimentare (79,3%). Il risultato meno favorevole è registrato nelle Nuove tecnologie per la vita, con il 78,5% di occupati a un anno dal conseguimento del diploma.

Questi dati mettono gli ITS Academy in una posizione addirittura superiore alle lauree in termini di efficacia occupazionale a un anno dal conseguimento del titolo. In media, un titolo accademico si attesta intorno al 75%. Tuttavia, è importante considerare anche la differenza dimensionale: il sistema universitario conta quasi 2 milioni di immatricolati, mentre gli ITS Academy coinvolgono circa 25 mila corsisti tra primo e secondo anno.

Gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS) stanno registrando una crescita significativa, supportati anche dagli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Iniziati nel 2013 con poco più di 1.500 iscritti, a giugno 2023 il numero totale di iscritti ha raggiunto quota 25.849 distribuiti su 146 ITS Academy. L’obiettivo per i prossimi anni è raddoppiare questo numero.

Gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS) stanno affrontando sfide importanti, incluso il problema della scarsa conoscenza del marchio, con molte famiglie che ancora non sono a conoscenza degli ITS e talvolta confondono l’acronimo con gli Istituti Tecnici Industriali (ITIS). Questa mancanza di consapevolezza potrebbe essere attribuita anche al preconcetto culturale che vede solo uno studente su cinque delle scuole superiori interessato a svolgere un mestiere tecnico-pratico.

Inoltre, c’è un problema di disparità di genere, con ben tre iscritti su quattro che sono maschi. Questo divario di genere, che mostra solo il 26,7% di femmine tra gli iscritti, è un problema persistente che non sembra essere cambiato significativamente nel corso degli anni. Affrontare queste sfide potrebbe richiedere sforzi mirati per migliorare la consapevolezza del pubblico sugli ITS e per promuovere una partecipazione più equa di studenti di entrambi i sessi.