Presa in Carico Servizi Sociali RDC, domande e come funziona

Molti precettori del reddito di cittadinanza (Rdc) ora sono in attesa della Presa in Carico Servizi Sociali come indicato dall’SMS di Sospensione RDC ricevuto dall’INPS, ma molti non sanno effettivamente come funziona, quali sono i requisiti, come e dove presentare domanda per la presa in carico dai servizi sociali, nell’articolo vediamo tutti i dettagli da sapere in merito a questa nuova opportunità per i precettori del reddito.

Presa in Carico Servizi Sociali RDC, domande e come funziona

Da qualche giorno circa 170.000 precettori del reddito di cittadinanza hanno ricevuto l’SMS da parte dell’INPS che informava della sospensione della domanda del reddito di cittadinanza e con esso la sospensione anche del sussidio mensile, all’interno del messaggio viene fatto presente che in questo caso era possibile anche la presa in carico dai servizi sociali ma esattamente come funziona ed in cosa consiste?

Le famiglie che hanno ricevuto l’SMS da parte dell’INPS rientrano nella categoria degli “occupabili” ovvero persone che sono ingrado di lavorare, in questo caso si dovrà attivare il Supporto per la Formazione e il Lavoro e per farlo devono essere presi in carico dai servizi sociali.

Attenzione però a non fare confuzione con l’Assegno di Inclusione 2024 cosa ben diversa dal Supporto per la Formazione e il Lavoro, che verrà attivato dal 1 settembre 2023.

Per poter entrare nel Supporto per la Formazione e il Lavoro si dovrà presentare domanda all’INPS e sarà necessario aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale, che viene gestito dai servizi sociali dei comuni, qui con una serie di colloqui verrà stabilito chi potrà essere avviato al mondo del lavoro.

Successivamente tutti coloro che saranno considerati ideonei al lavoro dovranno iscriversi ad una piattaforma online, “Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa”, all’interno del portale web si potrà trovare offerte di lavoro, tirocini, corsi di formazione.

Nel momento in cui si procederà alla sottoscrizione del patto per l’inclusione si dovrà dichiarare immediatamente la disponibilità a lavorare, che sarà trasmessa ai centri per l’impiego e alle agenzie per il lavoro.

I beneficiari di questo sussidio riceveranno dunque offerte di lavoro da questi enti e potranno cercarle anche loro stessi, in autonomia, sul Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha spiegato che, salvo successivi chiarimenti interpretativi, ad oggi i nuclei composti esclusivamente da componenti esclusi o esonerati (senza componenti minorenni, persone con disabilità e anziani di età pari o superiore ai 60 anni), non si considerano presi in carico, a meno che non sia stata per loro comunque finalizzata l’analisi preliminare avendo ritenuto opportuno un percorso di presa in carico.

Ricordiamo che non tutti coloro a cui è stato sospeso il reddito veranno presi in carico dai servizi sociali.

COSA ACCADE A COLORO CHE SONO PRESI IN CARICO

Per tutti coloro che saranno presi in carico  servizi sociali entro il termine di 7 mesi e comunque non oltre il 31 ottobre 2023, comunicano all’INPS, per il tramite di GePI, l’avvenuta presa in carico dei soggetti aventi diritto. Per loro viene garantito il prosieguo della percezione del Reddito di Cittadinanza fino al 31 dicembre 2023.

COSA ACCADE A COLORO CHE NON SONO PRESI IN CARICO

Per tutti coloro che non sono stati presi in carico dai servizi sociali decorso il termine di 7 mesi, in assenza della comunicazione INPS, l’erogazione del Reddito di cittadinanza sarà sospesa e potrà essere riattivata, ricomprendendo le mensilità sospese, solo in esito all’avvenuta comunicazione, fermo restando il termine del 31 ottobre 2023.