Riforma Reclutamento Docenti 2023 fino a 50.000 Assunzioni

Il Ministero dell’Istruzione ha avviato un’importante riforma del reclutamento dei docenti nella scuola pubblica italiana, un piano straordinario di nuove assunzioni che secondo i numeri consentità di assumere a tempo indeterminato fino a 50.000 docenti stabilizzando anche i contratti dei docenti precari, nell’articolo facciamo il punto sulla Riforma 2023, vediamo quali sono le principali novità e da quando saranno in vigore.

Riforma Reclutamento Docenti 2023 fino a 50.000 Assunzioni

La Riforma sul Reclutamento dei Docenti 2023 era stata annunciata da diverso tempo ed ora inizia a prendere forma con importanti novità soprattutto sul piano delle Assunzioni con la pubblicazione di concorsi straordinari che consentiranno a regime di assumere fino a 50.000 docenti, la riforma del reclutamento dei docenti è contenuta all’interno del Decreto Legge PA 2023, un provvedimento più ampio che prevede novità e nuove assunzioni nella pubblica amministrazione, scuola compresa.

Il Decreto Legge PA 2023 (e la Riforma sul Reclutamento dei Docenti) sono stati approvati dal recente consiglio dei Ministri, l’obiettivo principale della Riforma prevede un nuovo programma di inserimenti al fine di garantire la regolarità dell’avvio del prossimo anno scolastico ed al tempo stesso cercare di ridurre il numero dei docenti precari per i quali l’Italia è stata già sanzionata dall’Europa negli scorsi anni.

La riforma sul reclutamento dei docenti 2023 è stata anche annunciata dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che nè ha dato notizia con un comunicato pubblicato anche sul sito del Ministero dell’Istruzione che mettiamo di seguito a disposizione:

https://www.miur.gov.it/web/guest/-/docenti-il-mim-vara-piano-straordinario-di-reclutamento-valditara-garantire-la-regolarita-dell-avvio-dell-anno-scolastico-ridurre-il-precariato-rispos

Ai nuovi concorsi pubblici scuola previsti dalla nuova riforma si aggiungono anche quelli previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a cui la riforma è direttamente collegata, infatti il governo è in ritardo su diversi obiettivi del PNRR tra qui le assunzioni di docenti a tempo indeterminato, per questo il governo ha deciso di mettere in campo tale riforma sul reclutamento, al fine di raggiungere gli obiettivi fissati in breve tempo.

Tra le principali novità introdotte dalla Riforma del Reclutamento 2023 ci sarà sicuramente la pubblicazione di un nuovo concorso per docenti precari con 3 anni di servizio o 24 CFU, nuovi concorsi oltre quelli già previsti ed in programma per garantire il regolare avvio del nuovo anno scolastico, in questo modo il governo vuole anche ridurre in maniera drastica il numero dei docenti precari, come del resto previsto dal PNRR, e di assicurare una istruzione adeguata agli studenti disabili.

La riforma 2023 prevede misure straordinarie anche per l’assunzione di docenti di sostegno, secondo quanto evidenziato dal Ministro dell’Istruzione si tratta della più rilevante immissione in ruolo di docenti di sostegno degli ultimi anni e interviene anche sulle procedure concorsuali, per renderle più selettive.

Ma vediamo ora nel dettaglio quali saranno tutte le principali misure e novità introdotte dalla Riforma del Reclutamento 2023:

1) proroga assunzioni docenti sostegno dalle GPS – in via straordinaria, solo per l’a.s. 2023/24, i posti di sostegno vacanti e disponibili che residuano dopo le immissioni in ruolo effettuate a legislazione vigente, sono assegnati con contratto a tempo determinato (supplenza finalizzata al ruolo) ai docenti inclusi a pieno titolo nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze. Nel corso del contratto a tempo determinato i candidati svolgono il percorso annuale di formazione e prova finalizzato alla nomina in ruolo;

2) ritorna la call veloce docenti – i posti di sostegno ancora vacanti dopo lo scorrimento delle graduatorie GPS di I fascia e gli elenchi aggiuntivi alle GPS sono coperti mediante la procedura a chiamata diretta per la nomina in ruolo gli insegnanti. Tramite la chiamata veloce i docenti possono essere assunti anche in altra provincia o regione su base volontaria, ovvero presentando apposita domanda;

3) nuovo concorso per docenti precari – il Ministero dell’istruzione e del merito bandirà a breve una procedura concorsuale riservata agli insegnanti con 3 anni (36 mesi) di servizio o in possesso di 24 CFU. Il bando è finalizzato alla copertura di circa 25 mila cattedre;

4) accesso senza abilitazione al TFA sostegno – fino al 31 dicembre 2024, ovvero fino al termine del periodo transitorio previsto dalla riforma del reclutamento dei docenti, per accedere ai percorsi di specializzazione per la specializzazione sul sostegno (TFA sostegno) basta possedere il titolo di studio valido per l’insegnamento. Dunque si accede anche senza il possesso dell’abilitazione all’insegnamento;

5) cambiano i concorsi per dirigenti tecnici con funzioni ispettive del MIM – al fine di sbloccare le procedure per il reclutamento dei dirigenti tecnici del MIM, ferme da anni, il Ministero è intervenuto sulle modalità di svolgimento del concorso, per bandire una nuova procedura concorsuale in grado di saturare l’attuale pianta organica e rafforzare la funzione ispettiva del Ministero. Al concorso possono partecipare i dirigenti scolastici e il personale docente ed educativo con almeno 10 anni di servizio;

6) vincolo di permanenza triennale per i docenti dall’a.s. 2023/2024 – a decorrere dalle immissioni in ruolo disposte per l’anno scolastico 2023/2024, gli insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, a qualunque titolo destinatari di nomina a tempo indeterminato su ogni tipologia di posto, sono soggetti all’obbligo di rimanere nella medesima istituzione scolastica in cui hanno svolto l’anno di prova, ei medesimi tipo di posto e classe di concorso, per almeno 3 anni, compreso il periodo di prova. La norma conferma dunque il vincolo di permanenza per i docenti. Va sottolineato, tuttavia, che il Governo ha intenzione di abrogare il vincolo di permanenza per tre anni nella sede di prima assegnazione per i docenti neo-assunti dal 1° settembre 2022, ma per farlo deve avere l’approvazione dell’Europa. Vi terremo aggiornati su eventuali sviluppi.