Riforma Pensioni, Rivalutazione Pensioni 2023, Ultime Notizie e Novità

Riforma Pensioni e Rivalutazione Pensioni 2023, Ultime Notizie e Novità – Il tema delle pensioni è un argomento centrale per il nuovo governo di Giorgia Meloni, dal 2023 sono in arrivo novità sulle modalità di pensionamento ma soprattutto sulla Rivalutazione Pensioni che funzioneranno in maniera differente rispetto ad oggi, nell’articolo vediamo quali sono tutte le ultime novità e notizie dell’ultima ora.

Rivalutazione Pensioni 2023, Ultime Notizie e Novità

Nella legge di bilancio 2023 il nodo delle pensioni occupa una certa rilevanza, infatti le discussioni sul tema pensionistico prima della presentazione della legge di bilancio 2023 sono state molte per cercare di introdurre nuove misure su prepensionamenti e flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.

Secondo le ultime novità il governo il contributo più oneroso lo pagheranno i pensionati che ricevono un trattamento superiore a quattro volte il minimo, vale a dire almeno 2.101,52 euro lordi al mese, per questa platea di pensionati il dazio versato sull’altare dei conti pubblici cresce con l’importo della pensione.

A partire dal 2023 la pensione minima (525,38 euro al mese) verrà rivalutata in via transitoria di 1,5 punti (salendo all’8,8%) arrivando a 571,6 euro (+46 euro rispetto ad oggi), nel 2024 la medesima pensione subira invece una una perequazione di altri 2,7 punti percentuali.

Per le gli altri trattamenti si applicano diverse differenti.

Volendo riassumere in parole spicce la perequazione sulle pensioni minime sale ulteriormente mentre resta tutto invariato per tutte le pensioni fino a quattro volte il minimo, mentre per le pensioni superiori a questa soglia le percentuali si riducono rispetto alla normativa precedente alla Manovra 2023.

Fasce e aliquote di rivalutazione: le novità

Per le altre pensioni, la perequazione automatica per adeguamento all’inflazione segue il seguente schema a fasce di rivalutazione, prendendo a riferimento il  trattamento minimo (TM) attuale (525 euro lordi al mese):

  • fino a 4 volte il TM (2.100 euro lordi): 100% (aumento 7,3%)
  • fino a 5 volte il TM (2.625 euro): 80% (aumento 5,8%)
  • tra 5 e 6 volte il TM (tra 2.625 e 3.150 euro): 55% (aumento 4%)
  • tra 6 e 8 volte il TM (tra 3.150 e 4.200 euro): 50% (aumento 3,6%)
  • tra 8 e 10 volte il TM (tra 4.200 e 5.250): 40% (aumento 2,9%)
  • oltre 10 volte il TM (oltre 5.250 euro): 35% (aumento 2,5%)

In pratica, c’è un vantaggio per le pensioni minime e non ci sono variazioni fino a quattro volte il minimo, mentre si va a perdere per le pensioni più ricche di tale soglia.

Come cambieranno le pensioni nel 2023

A partire dal 2023 le pensioni quindi cambieranno faccia, ci sarà la perequazione piena al 7.3% per le prime fasce e con una perequazione progressivamente ridotta per i pensionati che percepiscono pensioni più elevate.

Le novità verrà applicato a tutte le pensioni pagate nell’anno 2023 e 2024 e comporterà un’indicizzazione futura applicata su importi ridotti.

Per queste sei fasce, infatti, si può parlare di una perdita strutturale e crescente, che procederà parallelamente alla perdita di risparmi della finanza pubblica.

Ricordiamo, infine chi può andare in pensione nel 2023: con Quota 103 accederanno al pensionamento i cittadini con 41 anni di contributi e 62 anni di età.