Decreto Valorizzazione Docenti 2022, ecco come funziona

In questi giorni si parla molto del nuovo Decreto Valorizzazione Docenti 2022 approvato la scorsa settimana, ma come funziona, cosa cambia per la scuola e per i docenti e da quando entrerà in vigore? Nell’articolo rispondiamo a tutti questi quesiti, vediamo quali sono le Novità in arrivo per i docenti e a chi si rivolge il nuovo Decreto Valorizzazione Docenti 2022.

Decreto Valorizzazione Docenti 2022, ecco come funziona

Il decreto legge per la valorizzazione dei docenti è stato firmato in questi giorni dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, si tratta di un documento di legge che introduce delle indennità, ovvero degli aumenti di stipendio, per la continuità didattica e per la sede di lavoro, le novità introdotte da questo decreto legge derivano della riforma del reclutamento dei docenti prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e introdotta dal decreto PNRR2.

Il decreto per la valorizzazione dei docenti, (la cui bozza aveva ottenuto parere negativo dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione), introduce delle nuove regole in base alle quali sarà riconosciuta un’indennità per i docenti, ovvero degli aumenti di stipendio riconosciuti in busta paga, ai fini dell’attribuzione del contributo economico sarà data importanza al numero di anni in cui i docenti permangono nella stessa scuola ed anche quando la scuola si trova in una provincia diversa da quella di residenza o in aree considerate disagiate.

Riepilogando il bonus per la valorizzazione dei docenti sarà assegnato sulla base dei seguenti criteri:

  • continuità didattica – si tiene conto del numero anni di permanenza nella medesima scuola che stia in una provincia diversa da quella della propria abitazione;
  • sede di lavoro – si valorizza il personale che insegna da più anni in istituti di territori che presentano condizioni socio-economiche più disagiate, maggiore dispersione o il rischio di spopolamento.

Per quanto riguarda il periodo di permanenza nella stessa sede, la normativa prevede che il docente rimanda nella medesima scuola per almeno 180 giorni di cui almeno 120 per le attività didattiche.

Tutti i docenti che soddisfaranno entrambe le condizioni potranno beneficiare di una valorizzazione economica maggiore in busta paga.

Secondo quanto fanno sapere i sindacati della scuola lo stato ha messo a disposizione 24 milioni di euro per la valorizzazione dei docenti, inoltre con i nuovi criteri saranno destinate, per l’80%, ai docenti che non hanno ottenuto mobilità, assegnazione provvisoria o utilizzazione nonché incarichi di insegnamento a tempo determinato nell’anno scolastico di riferimento ai fini del riconoscimento del compenso accessorio in parola.

Allo stesso tempo i sindacati si dicono molto contrati al provvedimento, in particolare ecco quali sono i punti critici secondo ANIEF:

  • l’indennità è riconosciuta a chi lavora almeno da 5 anni presso la stessa sede, escludendo i docenti neo-immessi in ruolo;
  • dall’indennità è escluso il personale ATA;
  • i criteri introdotti consentiranno di indennizzare solo 19 mila docenti, lasciandone esclusi altri 400 mila.

Il decreto è stato trasmesso agli organi di controllo e sarà reso disponibile sul sito del Ministero appena registrato.