Scuola e Legge di Bilancio: più soldi ai presidi, aumento ridotto per docenti

Nelle varie bozze della legge di bilancio 2018 le somme destinate alla scuola non sono poche, si parla di 1 miliardo e 95 milioni di euro ripartiti tra scuola, università e alla ricerca, inoltre i fondi stanziati permetteranno di aumentare lo stipendio dei presidi (dirigenti scolastici) ed in minima parte quello dei docenti, proprio sulla questione degli aumenti proprio in questi giorni si sono scatenate moltissime polemiche a causa della disparità di aumenti che interessano le due figure professionali all’interno delle scuole, se è vero che i presidi hanno delle responsabilità ed una mole di lavoro rispetto ai docenti, è anche vero che si sarebbe potuto lavorare di più per ottenere un aumento di stipendio maggiore, visto che 85 € non cambiano di certo la vita.

Scuola e Legge di Bilancio: l’aumento dello stipendio dei docenti

Per quanto concerne gli stipendi dei docenti nel prossimo rinnovo contrattuale è previsto un  aumento in busta paga di 85 euro, il provvedimento riguarderà circa 3 milioni di docenti, ma c’è un aspetto su quale riflettere è cioè che ad oggi il 41% dei docenti italiani guadagna meno di 25mila euro l’anno, somma che permette di beneficiare del bonus Renzi di 80 euro al mese, ma grazie all’aumento di 80 euro previsto da nuovo rinnovo contrattuale la soglia viene sforata, quindi scompare il bonus.

Risultato: ti tolgo 80 euro per dartene 85, inoltre, per i docenti universitari, dal 1 gennaio 2018 gli scatti diventeranno biennali anziché triennali.

Scuola e Legge di Bilancio: l’aumento dello stipendio dei presidi

Per quanto riguarda i Presidi (Dirigenti Scolastici) l’aumento di stipendio è più corposo, gli aumenti previsti permetteranni ai Dirigenti Scolastici di rendere il loro stipendio in linea con gli altri Dirigenti della Pubblica Amministrazione, cifre alla mano i Presidi guadagneranno 440 euro lordi in più al mese.

Sempre per la categoria dei Presidi nella Legge di Bilancio sono state inserite anche le risorse per un nuovo concorso allo scopo di  coprire 2.500 posti vacanti ed un altro per circa 1.200 posti come direttore dei servizi generali amministrativi, ruolo da occupare per legge nelle scuole con più di 600 studenti.

Un concorso quanto mai necessario vista la situazione delicata in cui sono costretti a lavorare molti presidi, emblematico il caso di un preside in serdegna che gestiva addirittura 17 scuole differenti, proprio a causa della carenza di presidi che oramai affligge tutte le regione italiane.

Scuola e Legge di Bilancio : assunzione di bidelli e personale amministrativo

La manovra prevede l’assunzione di 2.500 collaboratori scolastici e 500 assistenti amministrativi da settembre 2018. Per i 754 assistenti amministrativi e tecnici con contratto di collaborazione che lavorano insieme agli assunti sono previste 465 stabilizzazioni «per titoli e colloquio».

Nell’ultima bozza delle legge di bilancio 2018 è stata introdotta una deroga al divieto di supplenze brevi per il personale ATA, una notizia che se venisse confermata anche nelle successive bozze della Legge sarebbe una vera e propria svolta per il personale ATA al quale la Legge 190/2014 (Legge di Stabilità) ha precluso la possibilità di coprire supplenze brevi.

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