Reddito di cittadinanza, una sentenza 2022 esclude alcuni beneficiari, le Novità

Reddito di cittadinanza, una sentenza 2022 esclude alcuni beneficiari, le Novità – Con la sentenza della Corte costituzionale n.19/2022 sono stati esclusi dal Reddito di Cittadinanza alcuni cittadini stranieri, vediamo nel dettaglio.

Dopo l’annuncio della Corte con la sentenza di esclusione di alcuni beneficiari stranieri del RdC il Tribunale di Bergamo ha ritenuto discriminatorio non riconoscere il reddito di cittadinanza ai cittadini stranieri che hanno un permesso di soggiorno di un anno o un permesso unico di lavoro.

Sarebbero infatti esclusi dal RdC gli stranieri che sono in possesso del permesso di soggiorno da un anno, ma il Tribunale di Bergamo afferma che tale pratica di esclusione non è giusta in quanto il RdC è una “prestazione essenziale diretta a soddisfare bisogni primari della persona umana”, e la nuova norma crea una vera e propria discriminazione tra gli stessi cittadini stranieri presenti in Italia.

Quali sono le categorie di stranieri esclusi dal RdC?

– i cittadini stranieri con il permesso unico di lavoro;

-il permesso di soggiorno di almeno un anno.

In Italia esistono già altre misure assistenziali volte a soddisfare bisogni primari dell’individuo e per tale motivo la sentenza della Corte costituzionale non rileva il carattere discriminatorio della misura, inoltre il RdC ha come obiettivo l’inserimento lavorativo dei cittadini e dell’inclusione sociale e non è un supporto assistenziale.

Reddito di cittadinanza: i requisiti per gli stranieri

Vediamo nel dettaglio i requisiti validi anche per gli stranieri per ottenere il RdC:

-essere in possesso della cittadinanza italiana, oppure essere cittadini di uno Stato membro UE. Il sussidio è riconosciuto quindi anche agli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno;

-aver risieduto in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 anni in maniera continuativa;

-avere un ISEE inferiore a 9.360 euro;

-avere un patrimonio immobiliare (nel quale non è compresa la casa d’abitazione) inferiore a 30.000 euro. Sono considerati anche i patrimoni detenuti all’estero;

-avere un patrimonio mobiliare inferiore a 6.000 euro. Il limite è innalzato di 2.000 euro per ogni componente familiare successivo al primo e fino a un massimo di 10.000 euro. È previsto poi un incremento di 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo, e di 5.000 euro in caso di presenza di una persona con disabilità nel nucleo familiare;

-avere un reddito familiare non superiore a 6.000 euro (moltiplicato per il parametro di scala di equivalenza). Questa soglia è aumentata a 9.360 euro per il nucleo familiare sia in affitto.

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